30 aprile, 2007

APRILE 2007: Euro 2012 chez Sheva!

CARDIFF, 18 aprile 2007 - Italia battuta nella corsa agli Europei 2012. L'Esecutivo dell'Uefa, riunitosi a Cardiff, ha assegnato la competizione alla candidatura congiunta di Polonia e Ucraina, preferita a quelle di Italia e Croazia-Ungheria.

23 aprile, 2007

IL FRATELLO SC...ARSO

Senza rubare

Il fratello scarso è una figura ricorrente nella Storia d’Italia. I parenti lo affidano di solito al fratello più sveglio che gli fa da padre per tutta la vita. Massimo Moratti è il fratello scarso dei fratelli scarsi. E’ riuscito ad offuscare persino Paolo Berlusconi. Gli si perdona qualunque cosa, anche le intercettazioni a Bobone Vieri. La famiglia per evitare danni lo ha nominato presidente dell’Inter. Gli ha concesso un vitalizio di qualche decina di milioni di euro all’anno per i giocatori. Lui è contento così.Ogni tanto il fratello maggiore Gianmarco gli chiede di mettere una firma sui collocamenti. La gente si fida di lui, del suo aspetto da Bugs Bunny buono. E così è stato anche per il debutto di Saras in Borsa. I Moratti hanno incassato 1,7 miliardi di euro, ne avevano bisogno per rinforzare la squadra. Il titolo fu quotato a 6 euro in un momento di crollo del settore energetico. Chi lo comprò perse il 12% in un solo giorno. Jp Morgan e Morgan Stanley, le banche responsabili del collocamento, guadagnarono 12 milioni di euro a testa grazie alle oscillazioni.Riassunto: qualcuno decide che il prezzo di 6 euro è giusto, i risparmiatori ci credono, comprano, perdono. I Moratti e le banche ci guadagnano e la procura indaga. La Consob dov’era? Cardia illuminaci.Lo scudetto di ieri non lo ha vinto l’Inter. Infatti il marchio non gli appartiene più da tempo. Lo ha venduto, dopo una rettifica a questo blog, alla Inter Brand srl per 159 milioni di euro. La Procura sta indagando per l’ipotesi di “buchi in bilancio per cui non ci sono indagati”(Corriere della Sera). Sono sicuro che è un’ipotesi che si dimostrerà priva di qualsiasi fondamento. Massimo vince, ma senza rubare.

dal blog di Beppe Grillo

17 aprile, 2007

L'ALTRA BESTIA NERA

Serie B TIM 2006-2007
Recupero ventiduesima giornata, martedì 17 aprile 2007
Stadio Olimpico di Torino

JUVENTUS - RIMINI 0-0

JUVENTUS: Buffon; Birindelli, Legrottaglie, Chiellini, Balzaretti; Camoranesi, Marchisio (1 s.t. Zebina), Giannichedda, Nedved; Del Piero (38 s.t. Zalayeta), Trezeguet (30 s.t. Palladino).
A disposizione: Mirante, Venitucci, Marchionni, Bojinov.
Allenatore: Deschamps.

RIMINI: Handanovic; Baccin (38 s.t. Cristiano), Vitiello, Porchia, Bravo; Cascione, Tasso; Pagano, Ricchiuti (22 s.t. Jeda), Valiani; Moscardelli (29 s.t. Matri).
A disposizione: Pugliesi, Pezzi, Ambrosini, Bischeri.
Allenatore: Acori.

ARBITRO: Ciampi di Roma.
ASSISTENTI: Giordano e Costa.
QUARTO UOMO: Gallione.
AMMONITI: 29 s.t. Zebina, 32 s.t. Cascione, 35 s.t. Matri, 42 s.t. Cristiano.
ESPULSI: 1 s.t. Balzaretti.

15 aprile, 2007

ERA TUTTO VERO

Juve-Milan: Bertini chiama Moggi, 42 telefonate per truccare la sfida.
Dai tabulati ecco l'enorme numero di chiamate a 24 ore dal match (2004).

[Repubblica.it] ROMA - Quarantadue telefonate per truccare Juventus-Milan. Non sarà la "pistola fumante" però ci si avvicina molto: il documento definitivo, quello che, secondo i pm, inchioda tutti è lungo una paginetta. Ma è devastante: è un tabulato sul quale sono riportati, analizzati e graficamente visualizzati i dati delle quarantadue chiamate che nelle ventiquattro ore precedenti al fischio di inizio della partita corsero sulle linee telefoniche svizzere in uso a Moggi, al suo collega e complice Fabiani, e all'arbitro Bertini. Quarantadue telefonate che, secondo i pm Beatrice e Narducci, determinarono "un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione (...) esito perseguito dal Bertini che si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi".

L'incontro è di quelli importanti. La Juventus è prima in classifica con 38 punti. Il Milan segue a 34. Una vittoria dei rossoneri ridurrebbe a un solo punto la distanza, annullando il primo tentativo di fuga della Juve. La partita si gioca in anticipo, sabato 18 dicembre 2004 e finisce 0 a 0. L'arbitro Bertini, con i suoi "errori", è il protagonista assoluto. "Ancora oggi - ripete Gattuso - ho davanti agli occhi la scena di Kakà che sta andando in porta e che viene fermato da Bertini per un fallo a nostro favore". Le polemiche sono furibonde.

E chissà cosa si sarebbe detto se si fosse saputa la verità. E cioè che Bertini aveva parlato al telefono con Moggi - prima della partita e su utenze "anomale" procurate dallo stesso Moggi - per 13 volte in 24 ore. "I tabulati - scherzano sempre gli inquirenti su questa cosa - hanno il limite di non parlare, perché elencano solamente il numero di contatti tra due telefoni e non raccontano cosa viene detto. Però a volte ce ne sono alcuni che, incrociati con altri dati, parlano più di un pentito". E questo tabulato è uno di quelli: perché a leggerlo bene si scopre che Bertini passa l'intera giornata del 18 dicembre al telefono con la cricca di Moggi. Per sei volte è lui a chiamare, per sette è il suo interlocutore. Ma evidentemente non basta. Perché, sempre su una utenza svizzera, Bertini raggiunge anche Fabiani che, secondo i pm di Napoli è, insieme a Moggi, "l'istigatore" dell'associazione a delinquere. Bertini e Fabiani si sentono la bellezza di 18 volte (nove chiamate a testa) in una manciata di ore. Ma non è tutto perché anche Moggi e Fabiani si sentono quel giorno: 11 volte, subito prima o subito dopo le chiamate di Bertini a Fabiani.

Come si è arrivati a isolare queste 42 telefonate (nell'inchiesta ce ne sono più o meno altrettante per ciascuna partita contestata, 15 in tutto) è cosa che appartiene alla sfera delle alchimie investigative. Tutto comincia con il ritrovamento delle prime schede che Moggi faceva acquistare in Svizzera. Gli investigatori hanno chiesto all'operatore telefonico di avere un prospetto di tutte le chiamate in entrata e in uscita effettuate da e su quelle utenze. I famosi tabulati. Così il giro delle schede moggiane si è allargato fino ad arrivare a cinquanta (solo una ventina delle quali particolarmente attive). Il secondo passo è stato quello di abbinare ciascuna di queste venti utenze a una persona. E ciò è stato possibile solamente combinando la posizione del telefonino registrata dalle celle con la posizione delle singole persone. L'abbinamento, per essere certo, doveva essere ripetuto più volte. Attribuita l'identità alla scheda, i carabinieri del nucleo operativo di Roma hanno proceduto a vedere in quali circostanze i soggetti entravano in contatto tra di loro, in corrispondenza di quali partite, quante volte e per quanto tempo. Attraverso questa procedura si è potuto dividere i contatti in "non utili" e "qualificati". La rete creata dai "qualificati" costituisce l'impianto che gli avvocati si troveranno ad affrontare al processo. Dove molto dipenderà dalle spiegazioni che i protagonisti daranno di queste chiamate. Sul punto l'avvocato di Moggi Paolo Trofino sta preparando una memoria.


11 aprile, 2007

THE REPUTATION OF SERIE A

Seven wonders of sublime United dazzle and destroy helpless Roma

[Guardian.co.uk] Kevin McCarra at Old Trafford, Wednesday April 11, 2007 - Manchester United obliterated Roma and all but erased the reputation of Serie A. No one believed it possible to treat an Italian club quite like this. The victors, nonetheless, will give more thought to their immediate future than to this contribution to the lore of European football. Their burden now is the widespread expectation that they will beat Bayern Munich or Milan in the last four and go on to the Champions League final.

06 aprile, 2007

LA BESTIA NERA

Serie B TIM 2006-2007
Trentatreesima giornata, venerdì 6 aprile 2007
Stadio Olimpico di Torino

JUVENTUS - ALBINOLEFFE 1-1
RETI: 32 p.t. Ruopolo, 38 p.t. Balzaretti

JUVENTUS: Buffon; Birindelli, Boumsong, Chiellini, Balzaretti; Camoranesi (17 s.t. Bojinov), Paro, Giannichedda (33 s.t. Marchisio), Nedved; Palladino (28 s.t. Marchionni), Trezeguet.
A disposizione: Mirante, Legrottaglie, De Ceglie, Zalayeta.
Allenatore: Deschamps.

ALBINOLEFFE: Marchetti; Colombo, Dal Canto, Santos; Innocenti, Belinghieri (1 s.t. Previtali), Del Prato, Poloni, Peluso; Bonazzi (19 s.t. Cristiano), Ruopolo (15 s.t. Cellini).
A disposizione: Acerbis, Donadoni, Rabito, Ferrari.
Allenatore: Mondonico.

ARBITRO: Damato di Barletta.
ASSISTENTI: Rubino e Altomare.
QUARTO UOMO: Massa.
AMMONITI: 13 p.t. Poloni, 20 p.t. Birindelli, 31 p.t. Nedved, 37 s.t. Marchetti.

SILENZIO! MORATTI TI ASCOLTA... (segue)

Non solo Vieri e Ronaldo: spiati anche Mutu e Jugovic
I verbali e le investigazioni. Cipriani: «L' Inter fatturò a una società estera»

[Corriere.it] - Foto-trappola per incastrare i poliziotti corrotti. Quattro calciatori spiati e pedinati con un contratto pagato all' estero «perché era nelle intenzioni dell'Inter che non risultasse individuabile». E un ex agente segreto che giura di aver intascato 120 mila euro per raccontare «solo mie fantasie» sui dossier del Sisde. Sono i fatti più sorprendenti che emergono dai verbali, depositati con gli ultimi 13 arresti, dei protagonisti della maxi-centrale di spionaggio gestita dalla divisione sicurezza Pirelli-Telecom.

«TANGENTI CON IL FLASH» - Alfredo Nonnis, ispettore della Digos di Genova e poi artificiere della questura di Milano, per ora è l'unico indagato che i magistrati hanno scarcerato. Difeso dall'avvocato Giuseppe Cannella, ha ammesso le proprie responsabilità già nel primo interrogatorio davanti al gip Giuseppe Gennari. Una confessione sofferta, che ha aperto uno squarcio anche sui metodi usati dai superspioni per trasformare stimati poliziotti in complici ricattabili per sempre. L'aggancio è affidato ad altri poliziotti: l'ispettore passa notizie riservate a un collega e pensa a un favore, non a un reato. Poi la banda insiste per pagarlo. E qui scatta la trappola. Nonnis spiega che Marco Bernardini (l' ex agente Sisde che ha evitato l'arresto confessando centinaia di corruzioni) gli ha fissato un appuntamento nell'estate 2004 in stazione Centrale a Milano. C'è da ritirare la prima busta con 500 euro. A consegnarla sono due emissari di Bernardini. Proprio mentre prende i soldi, il poliziotto si vede fotografare con il flash da uno spione. Impaurito, chiama Bernardini, che gli risponde di stare tranquillo: è il nostro metodo, serve solo a verificare che i soldi sono finiti alla persona giusta. Da quel momento Nonnis non può più dire di no e diventa una delle tante reclute della «polizia parallela» agli ordini di Giuliano Tavaroli, l'ex carabiniere diventato capo della security Pirelli-Telecom.

RONALDO, BOBO VIERI, MUTU E JUGOVIC - Sono i quattro calciatori che l'investigatore Emanuele Cipriani ammette di aver spiato nel campionato 1999-2000: «Tavaroli mi chiese un'investigazione approfondita con pedinamenti, rilevamenti su tutte le persone frequentate, sulle loro società, appostamenti sotto casa, informazioni Sdi (banca dati della polizia), anagrafe tributaria.. Il compenso mi è stato corrisposto dall' Internazionale F.C.». Domanda dei pm: perché ha fatturato con la sua società estera Wcs e non con l'italiana Polis d'Istinto? «Perché nelle intenzioni dell'Inter, così come segnalatomi da Tavaroli, era opportuno che l'investigazione non risultasse o fosse difficilmente individuabile». Il presidente Moratti ha confermato l'investigazione, ma ha negato che l'Inter abbia mai saputo che fu eseguita con mezzi illeciti.