28 febbraio, 2006
26 febbraio, 2006
PALERMO 0 - MILAN 2
(27 ST) Inzaghi, (38 ST) Shevchenko su rigore
Abbiamo giocato con Kalac, Stam, Nesta, Costacurta, Serginho, Gattuso (Seedorf dal 27 ST), Pirlo (Jankulovski dal 33 ST), Vogel, Kakà, Shevchenko (Rui Costa dal 39 ST), Inzaghi.
Duecentesima candelina di presenza in Serie A per il 7 Rossonero e 15mo bersaglio: eguagliato lo score del Gila. Nelle prime otto giornate di ritorno, la difesa ha subito solo 2 gol (Sampdoria e Reggina).
Abbiamo giocato con Kalac, Stam, Nesta, Costacurta, Serginho, Gattuso (Seedorf dal 27 ST), Pirlo (Jankulovski dal 33 ST), Vogel, Kakà, Shevchenko (Rui Costa dal 39 ST), Inzaghi.
Duecentesima candelina di presenza in Serie A per il 7 Rossonero e 15mo bersaglio: eguagliato lo score del Gila. Nelle prime otto giornate di ritorno, la difesa ha subito solo 2 gol (Sampdoria e Reggina).
21 febbraio, 2006
BAYERN 1 - MILAN 1
(23 PT) Ballack, (13 ST) Shevchenko su rigore.
Abbiamo giocato con Dida (Kalac dal 24 ST), Stam, Nesta, Kaladze, Serginho, Gattuso (Vogel dal 40 ST), Pirlo, Seedorf (Jankulovski dal 45 ST), Kakà, Shevchenko, Gilardino.
Se questi sono i panzer che hanno ucciso la Bundesliga, c'è da pensare che il Bayern fuori dal cortile faccia spavento come la Juve... Diavolo tremebondo, e in apnea nella mezzora finale, ma ancora in corsa. Ringraziamo il Balon d'Or per il sangue freddo. Dida si è rotto: ci giocheremo la stagione con Zelico Kalac fra i pali, giacché il nostro secondo portiere è un cadeaux a Piazza Crimea...
Abbiamo giocato con Dida (Kalac dal 24 ST), Stam, Nesta, Kaladze, Serginho, Gattuso (Vogel dal 40 ST), Pirlo, Seedorf (Jankulovski dal 45 ST), Kakà, Shevchenko, Gilardino.
Se questi sono i panzer che hanno ucciso la Bundesliga, c'è da pensare che il Bayern fuori dal cortile faccia spavento come la Juve... Diavolo tremebondo, e in apnea nella mezzora finale, ma ancora in corsa. Ringraziamo il Balon d'Or per il sangue freddo. Dida si è rotto: ci giocheremo la stagione con Zelico Kalac fra i pali, giacché il nostro secondo portiere è un cadeaux a Piazza Crimea...
20 febbraio, 2006
VEDRAI, PAPA', VINCEREMO...
Il 24 marzo del 1986 Berlusconi diventa Presidente del Milan, dopo averlo salvato dal fallimento. Tre anni più tardi, nel giorno della vittoria della prima Coppa del Mondo, Silvio dedica il successo al ricordo commosso di papà Luigi, con il quale andava allo stadio per assistere alle partite.
Questa immagine del Milan Campione d'Europa e del Mondo allo scoccare dei suoi novant'anni, si fonde e si confonde in me con tanti ricordi della mia infanzia. Le dispute con i compagni di scuola, le lunghe ore di studio, l'attesa di mio padre che tornava tardi dal lavoro e si affacciava sulla porta col suo sorriso. Era come se in casa fosse entrato il sole. Carissimo, dolcissimo papà. E con lui, dopo aver parlato dello studio, della scuola, subito a parlare del Milan, quasi l'incarnazione dei nostri sogni, delle nostre utopie. "Vedrai, papà, vinceremo, dobbiamo vincere", come se in campo potessimo andarci noi due. E poi la liturgia della Messa insieme la domenica mattina, i commenti e le riflessioni sulla predica, la puntata a comperare le meringhe per la mamma che ci aspettava a casa, in cucina, a preparare il pranzo della festa, l'unico che si consumava in sala con la tovaglia ricamata e i fiori in mezzo al tavolo. E io sempre a chiedere l'ora, impaziente, timoroso di fare tardi. E finalmente, la mano nella mano, eccoci là all?entrata dello stadio, l'Arena o San Siro, e io a farmi piccolo piccolo per profittare di un solo biglietto in due. E, poi, il cuore in gola nell'attesa, le braccia al collo per la vittoria, la tristezza per le partite-no. E mio padre a consolarmi: "Vedrai, ci rifaremo!". Caro vecchio Milan, il Milan dei Puricelli, dei Carapellese, dei Tosolini, dei Gimona, che non era riuscito a vincere niente di importante. Caro papà, dalle notti in bianco, con il lavoro portato a casa per far quadrare il bilancio di una famiglia del dopoguerra. Com'è dolce, ora, ricordarvi insieme. Nel momento del trionfo, degli osanna, della notorietà internazionale del Milan di oggi, lasciami, caro vecchio Milan, confondere la mia storia alla tua, lasciami inorgoglire per aver contribuito a farti grande e famoso, lascia che io dedichi questa vittoria, che i campioni rossoneri dal campo hanno voluto dedicarmi, a chi nei momenti più difficili mi consolava e mi incitava: "Chi crede, vince. Vedrai, ce la faremo". Ce l'abbiamo fatta. Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan.
Silvio Berlusconi
Questa immagine del Milan Campione d'Europa e del Mondo allo scoccare dei suoi novant'anni, si fonde e si confonde in me con tanti ricordi della mia infanzia. Le dispute con i compagni di scuola, le lunghe ore di studio, l'attesa di mio padre che tornava tardi dal lavoro e si affacciava sulla porta col suo sorriso. Era come se in casa fosse entrato il sole. Carissimo, dolcissimo papà. E con lui, dopo aver parlato dello studio, della scuola, subito a parlare del Milan, quasi l'incarnazione dei nostri sogni, delle nostre utopie. "Vedrai, papà, vinceremo, dobbiamo vincere", come se in campo potessimo andarci noi due. E poi la liturgia della Messa insieme la domenica mattina, i commenti e le riflessioni sulla predica, la puntata a comperare le meringhe per la mamma che ci aspettava a casa, in cucina, a preparare il pranzo della festa, l'unico che si consumava in sala con la tovaglia ricamata e i fiori in mezzo al tavolo. E io sempre a chiedere l'ora, impaziente, timoroso di fare tardi. E finalmente, la mano nella mano, eccoci là all?entrata dello stadio, l'Arena o San Siro, e io a farmi piccolo piccolo per profittare di un solo biglietto in due. E, poi, il cuore in gola nell'attesa, le braccia al collo per la vittoria, la tristezza per le partite-no. E mio padre a consolarmi: "Vedrai, ci rifaremo!". Caro vecchio Milan, il Milan dei Puricelli, dei Carapellese, dei Tosolini, dei Gimona, che non era riuscito a vincere niente di importante. Caro papà, dalle notti in bianco, con il lavoro portato a casa per far quadrare il bilancio di una famiglia del dopoguerra. Com'è dolce, ora, ricordarvi insieme. Nel momento del trionfo, degli osanna, della notorietà internazionale del Milan di oggi, lasciami, caro vecchio Milan, confondere la mia storia alla tua, lasciami inorgoglire per aver contribuito a farti grande e famoso, lascia che io dedichi questa vittoria, che i campioni rossoneri dal campo hanno voluto dedicarmi, a chi nei momenti più difficili mi consolava e mi incitava: "Chi crede, vince. Vedrai, ce la faremo". Ce l'abbiamo fatta. Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan.
Silvio Berlusconi
GRAZIE SILVIO
20 febbraio 1986 - 20 febbraio 2006: da vent'anni siamo più forti della sfortuna, più forti dell'invidia, più forti dell'ingiustizia.
18 febbraio, 2006
MILAN 1 - CAGLIARI 0
(23 PT) Gilardino su rigore.
Abbiamo giocato con Dida, Stam (Simic dall'1 ST), Nesta, Kaladze, Serginho, Gattuso, Vogel, Seedorf, Kakà (Jankulovski dal 40 ST), Inzaghi, Gilardino (Rui Costa dal 27 ST).
Sempre appesi a un miracolo del Santo Piacentino: il Gila infila il 15mo stagionale e fa piangere la sponda tirste del Naviglio: 8 punti recuperati in tre settimane. Una prece per Levan Kaladze.
Abbiamo giocato con Dida, Stam (Simic dall'1 ST), Nesta, Kaladze, Serginho, Gattuso, Vogel, Seedorf, Kakà (Jankulovski dal 40 ST), Inzaghi, Gilardino (Rui Costa dal 27 ST).
Sempre appesi a un miracolo del Santo Piacentino: il Gila infila il 15mo stagionale e fa piangere la sponda tirste del Naviglio: 8 punti recuperati in tre settimane. Una prece per Levan Kaladze.
12 febbraio, 2006
REGGINA 1 - MILAN 4
(10 PT) Paredes, (14 PT) Inzaghi, (37 PT) Gilardino, (7 ST) Inzaghi, (47 ST) Inzaghi.
Abbiamo giocato con Dida, Simic (Serginho dal 30 PT), Stam, Costacurta (Nesta dal 19 ST), Kaladze, Gattuso, Pirlo, Rui Costa, Kakà; Inzaghi, Gilardino (Seedorf dal 12 ST).
Un gol ogni 91 minuti. Sette sigilli tutti da tre punti. Il Santo Piacentino è risorto tra noi. Onore e gloria a SuperPippo.
Abbiamo giocato con Dida, Simic (Serginho dal 30 PT), Stam, Costacurta (Nesta dal 19 ST), Kaladze, Gattuso, Pirlo, Rui Costa, Kakà; Inzaghi, Gilardino (Seedorf dal 12 ST).
Un gol ogni 91 minuti. Sette sigilli tutti da tre punti. Il Santo Piacentino è risorto tra noi. Onore e gloria a SuperPippo.
08 febbraio, 2006
MILAN 5 - TREVISO 0
(14 PT) Kakà, (9 ST) Shevchenko, (17 ST) Gilardino, (19 ST) Shevchenko, (28 ST) Inzaghi.
Abbiamo giocato con Dida, Simic (Jankulovski dal 30 ST), Nesta (Costacurta dall'1 ST), Stam, Serginho, Gattuso, Vogel, Seedorf, Kakà, Shevchenko (Inzaghi dal 20 ST), Gilardino.
"Champions, Campionato e Coppa Italia: onorate sempre questa maglia" (Curva Sud).
Il Balon d'Or è il secondo marcatore assoluto nella storia del Diavolo, con 165 reti, davanti a Rivera e dietro a Nordhal (221).
Abbiamo giocato con Dida, Simic (Jankulovski dal 30 ST), Nesta (Costacurta dall'1 ST), Stam, Serginho, Gattuso, Vogel, Seedorf, Kakà, Shevchenko (Inzaghi dal 20 ST), Gilardino.
"Champions, Campionato e Coppa Italia: onorate sempre questa maglia" (Curva Sud).
Il Balon d'Or è il secondo marcatore assoluto nella storia del Diavolo, con 165 reti, davanti a Rivera e dietro a Nordhal (221).
05 febbraio, 2006
LAZIO 0 - MILAN 0
Abbiamo giocato con Dida, Stam (Cafu dal 34 ST), Nesta, Kaladze, Serginho, Gattuso, Pirlo, Seedorf (Jankulovski dal 38 ST), Kakà, Shevchenko, Gilardino.
"Per le qualità che ha questa squadra, qualsiasi traguardo è alla portata. E' normale pensare che sia alla portata anche una nuova finale di Champions League. In questo momento non ha senso pensare ad un Milan da rifondare, ci saranno altri momenti eventualmente per pensarci" (Carlo Ancelotti). L'equivoco è continuare a parlare di una SQUADRA.
Meno 14. Il capolavoro del fischietto Dattilo in Juventus-Udinese è un paradigma senza tempo della storia del calcio in questo paese. Shevalover augura buon proseguimento di campionato a chi ci crede ancora.
"Per le qualità che ha questa squadra, qualsiasi traguardo è alla portata. E' normale pensare che sia alla portata anche una nuova finale di Champions League. In questo momento non ha senso pensare ad un Milan da rifondare, ci saranno altri momenti eventualmente per pensarci" (Carlo Ancelotti). L'equivoco è continuare a parlare di una SQUADRA.
Meno 14. Il capolavoro del fischietto Dattilo in Juventus-Udinese è un paradigma senza tempo della storia del calcio in questo paese. Shevalover augura buon proseguimento di campionato a chi ci crede ancora.
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