151 candeline per il Balon d'Or
Settembre è il mese di Sheva. Come sempre a inizio stagione, mentre l'interista fa lo spaccone, il Balon d'Or spacca la rete. Regolare. Sette gare ufficiali (cinque di campionato e due di coppa) e sei gol. Quando non ha segnato (a Genova), con un colpo di tacco ha mandato in porta il Gila su un tappeto volante. Gol e assist, fa reparto da solo e mette punti in cascina per l'inverno che verrà. Ogni domenica, ogni mercoledi, Sheva scrive una pagina di storia. Ma lo fa con la naturalezza e la discrezione che ne rendono unico lo stile: "i numeri non contano, conta solo che abbia vinto il Milan".
Domenica a Padova contro il Treviso, era entrato nell'Olimpo dei nostri marcatori di sempre: 150 reti con il 7 Rossonero sulla pelle. Dinanzi a sé, ora vede solo l'eroe di Wembley '63, Josè Altafini; la Bandiera Rossonera per antonomasia, Gianni Rivera; e il mito lontano del Pompierone svedese, Gunnar Nordhal: inavvicinabile, anzi, innominabile per chiunque... prima dell'Era di Sheva. Scusate se è poco.
Il tempo di scendere di nuovo in campo, ed è ancora record: 50 gol nelle competizioni Uefa (scavalcato il mito merengue Di Stefano). A Gelsenkirchen, finalmente una stoccata di fronte piena dopo sei colpi di piede (destro). Lo aspettavo quasi con apprensione vista l'aria che tira, specie in Serie A. Dopo la triste pantomima inscenata da Psychomaterazzi nell'euroderby dell'eurovergogna, lo zigomo sinistro del nostro fenomeno sembra infatti diventato un bersaglio mobile per tutti. E in appena cinque giornate, al bersaglio hanno già tirato in due: il prode Tudor, di scuola sabauda, e tale Stefano Lorenzi della cenerentola Treviso: c'è da presumere, un discendente dell'infame Benito... In compenso le terne arbitrali, come le proverbiali tre scimmiette, sul campo non vedono, non sentono, non parlano. MAI. Ma ci vuole altro per fermare la macchina infernale.
Buon compleanno Sheva, centocinquanta e uno di questi gol!
E buon compleanno al Presidente, che ci ha regalato (anche) questo sogno :-)
29 settembre, 2005
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