10 settembre, 2005

MILAN 3 - SIENA 1

Ambrosini (15 PT), Shevchenko 31 (PT), Tudor (44 PT), Kakà (36 ST).

Abbiamo giocato con Dida, Stam (Cafu dal 6 ST), Nesta, Maldini, Serginho, Ambrosini, Pirlo, Seedorf (Gattuso dal 22 ST), Rui Costa (Kakà dal 29 ST), Shevchenko, Gilardino.

Il tema tatico: ancora poca intensità sulle palle inattive. La partenza è forte e confesso di avere assaporato per qualche minuto il gusto della goleada imminente: e invece ciccia. Basta un calcio piazzato per mandarci in ansia, la tensione si taglia a fettone. Scende spessa dagli spalti e rotola fino in ara di rigore, dove vedo solo belle statuine. Dobbiamo toglierci il vizio, o saranno dolori. Che sia venuto meno il senso di squadra, il sacrificio corale, l'intensità mentale? Chiedetelo a Ringhio, che fa la muffa in panchina. Intanto godiamoci una magia-Kakà, che è auspicio di aver ritrovato il Bambino d'Oro del 2003. In quanto al Gila, bene lo stesso. Sei palle gol sbagliate significano SOLO che la serata era storta: i movimenti sono quelli del cecchino di razza. Ora turiamoci naso, occhi e orecchie e passiamo attraverso la prossima campagna mediatica demolitiva sul primo grande flop del calciomercato... Noi siamo il Milan, e questo biellese timido (un giorno non lontano) ci farà sognare. Parola di Shevalover.

Gli episodi chiave: il 7 Rossonero è ovunque. Imprendibile. Punta d'infilata tutto il centrodestra senese (sic) e dal fondo scocca un colpo di biliardo nell'area piccola: sponda e gol. Bravo Ambro a crederci, bravo a inserirsi, bravo a toccarla. Questo è il valore aggiunto del nostro vicecapitano, ciò a cui abbiamo spontaneamente rinunciato il maggio scorso. Non basta. Palla vagante sui venti metri? Si tramuta in stella filante nel sette, 2 a 0! Che Sheva, ragazzi... A primo tempo quasi scaduto subiamo un corner velenoso dal solito Chiesa: Tudor sale a prenderlo indisturbato e ci manda al riposo con la bocca amara. Il ritmo della gara cambia irrimediabilmente in samba a un quarto d'ora dalla fine. Otto minuti di ambientamento e parte Riccardino, di nuovo da destra: accelerazione letale e sinistro a incrociare. Pura magia-Kakà.

La tribuna di Steve: luci a San Siro. Su il sipario, si accendono i riflettori. Si torna a casa! L'emozione è la stessa di sempre, ogni anno come la prima volta. L'odore dell'erba rasata, le facce da Milan che ti circondano, una nuova prospettiva del campo... ormai le ho provate quasi tutte :-) Il nostro campionato è iniziato stasera, ad handicap come dodici mesi fa. Esordiamo con una vittoria però, e che sia di buon auspicio per l'epilogo della stagione. Vedo un grande capitano ruggire negli anticipi, immortalare scivolate da spot, spingere forte verso la metacampo avversaria: la replica più eloquente ai teorici delle ginocchia malate. Senza bisogno di aggiungere molte altre parole. Al resto ci pensa il Balon d'Or.

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