08 luglio, 2007

IL NUOVO SHEVCHENKO

Spedito in Spagna l'ultimo Milan bluff.

[Libero.it] Ricardo Oliveira Oly Adios "Lulù"! Ora lo possiamo dire, ora lo possiamo finalmente scrivere quel soprannome dato per sberleffo al povero Ricardo Oliveira che nella prossima stagione giocherà nel Real Saragozza, in Spagna, dove forse lo capiranno un po' di più. "Lulù", come il più celebre Oliveira, quello che in Italia fra Cagliari e Fiorentina - e ancora oggi nelle serie minori - di gol ne ha segnati non a frotte ma sicuramente in quantità interessante (ben 143 dalla A alla C2). Ricardo, invece, il cartellino l'ha timbrato solo 5 volte in 37 apparizioni. Pochino per colui che a fine agosto dell'estate scorsa era stato strappato al Betis Siviglia per sostituire Shevchenko all'economica cifra di 17,5 milioni di euro più il cartellino di Vogel. Un pacchetto dono da 21 milioni versato da Adriano Galliani al presidente della seconda squadra di Siviglia, tale Manuel Ruiz de Lopera, capace di tenere in scacco il club di Via Turati manco fosse quel "bugiardone" di Calderon.

Accolto all'aeroporto privato di Linate dai massimi dirigenti rossoneri, il brasiliano dalla faccia trisre aveva garantito: «Mi prendo il 7 di Shevchenko, non temo paragoni perché non devo dimostrare nulla, farò la storia di questa società». Insomma, non avrà scritto un capitolo molto bello del libro milanista, ma un ricordo indelebile l'ha comunque lasciato nei tifosi di San Siro e non solo. Diciamocelo: il buon Ricardo non è stato fortunato, anzi verrebbe da dire totalmente sfigato, ma quel fardello di 21 milioni sulle spalle l'ha bollato per tutta la stagione. Un'annata nella quale il brutto anatroccolo della banda brasiliana rossonera (anche Dida è riuscito a trovare alla fine il sorriso) ne ha viste di tutti i colori.

Innanzi tutto si è dovuto calare in una realtà che nei primi sei mesi sembrava aver smarrito la bussola, con risultati deludenti in campionato e stiracchiati in Champions League, dopodiché è arrivata la mazzata del rapimento della sorella Maria de Lourdes poi rimasta nelle mani dei sequestratori dal 4 ottobre al 13 marzo. Infine, ha dovuto fare i conti con un fisico non propriamente a posto, visto che era reduce da un brutto infortunio ai legamenti rimediato in Champions nell'autunno 2005. Ma nonostante tutte queste zavorre, da Milanello usciva sempre la solita tiritera: «In allenamento fa cose mostruose».

Si dirà: ma nel Milan che ha vinto la Champions c'era o no pure lui? Sì, a guardare le statistiche: sei presenze (zero gol). No, andando a fondo nell'analisi delle partite: prima di tutto perché la finale di Atene se l'è goduta in tribuna insieme a Galliani e Berlusconi (forse qualche fila più in là...), così come le sfide con il Manchester United in semifinale. Un po' meglio nei quarti, con una presenza in panchina a Monaco con il Bayern, e una tribuna, mentre negli ottavi con il Celtic è addirittura sceso in campo per 13 minuti. Prima, 280 minuti di insufficienze. Dunque... Buona fortuna Ricardo.

Nota: aggiungo nei Commenti una spassosa selezione di "parole famose" pronunciate dai miei beniamini Galliani, Suma (sul sito ufficiale) e Ancelotti.

5 commenti:

TheSteve ha detto...

PAROLE FAMOSE, 13 marzo 2007

"Sono molto contento - dichiara Adriano Galliani sul sito ufficiale rossonero - Come lo era Ricardo Oliveira nel momento in cui mi ha comunicato che sua sorella sta bene. Abbiamo proseguito nella telefonata e gli ho detto anche di stare tranquillo, che il Milan conta su di lui. Del resto Ricardo fa cose splendide in allenamento, come vedo con i miei occhi e come mi dice Carlo Ancelotti, e siamo convinti che presto farà le stesse cose anche in partita dimostrandosi un buon acquisto. Rimarrà certamente la prossima stagione e sono convinto che il tempo ci darà ragione come è accaduto per i vari Bonera, Jankulovski e altri".

da: www.rai.it

TheSteve ha detto...

PAROLE FAMOSE, 31 agosto 2007

Ricardo Oliveira avrà la maglia numero 7 e sulla sua maglia la scritta sarà R.OLIVEIRA. Le scelte sono precise, su tutti i fronti. Il nuovo attaccante brasiliano del Milan è un grande acquisto e la parte rossonera di San Siro potrà già salutarlo questa sera. Prima del 'frontale' con Ricardo Carvalho in una gara del Betis contro il Chelsea nella scorsa Champions League, Ricardo Oliveira stava bruciando le tappe: capocannoniere della Libertadores 2003 con il Santos, capocannoniere della Liga 2004-2005 con il Betis, lanciatissimo anche in Champions League. Il ventiseienne di San Paolo è pronto a riprendere la sua marcia. Lo farà in una rosa perfetta e bilanciata: tre portieri, nove difensori, otto centrocampisti e quattro attaccanti. In definitiva 24 giocatori, quelli che il Milan aveva come obiettivo, nei piani stilati dopo la partenza di Sheva e dopo le sentenze, di schierare in rosa: tutto in equilibrio, il Milan ha tenuto i giocatori che doveva tenere e piazzato i giocatori che doveva piazzare. Ci sono delle perplessità? Rientreranno. Su la testa, soprattutto i nostri tifosi. Il Milan ne è convinto, e crede fermamente di avere una grande squadra, per nulla inferiore, ad esempio, al grande avversario in campionato, l'Inter.

da: www.acmilan.com

TheSteve ha detto...

PAROLE FAMOSE, 30 agosto 2006

Il Milan insiste su Oliveira. "O arriva l'attaccante del Betis o rimaniamo con la rosa che abbiamo - ha detto Carlo Ancelotti - Oliveira è l'unico giocatore che stiamo trattando in questo momento". Il direttore generale Ariedo Braida è tornato oggi a Milano, ma per l'allenatore rossonero la trattativa non è tramontata: "Tutto è ancora possibile - ha spiegato Ancelotti - Oliveira è ciò che ci serve perché si coniuga meglio con le caratteristiche di Inzaghi e Gilardino. Pochissimi lo conoscono davvero, ma è un grande attaccante".

da: www.repubblica.it

Anonimo ha detto...

Milan-Lazio 2 a 1. San Siro, settore Arancio. Il mio vicino di banco al gollicchio di nuca di Lulù: "questo è meglio di Sheva".
Al popolo racconti balle e prendi un bonus di tre mesi. Poi al quinto gol-fatto sbagliato, quelli dello stadio che pagano per vedere cominciano ad urlare "levatecelo dagli occhi".

Quando le squadre di calcio vengono gestite come serial televisivi.

Danielone

TheSteve ha detto...

Il dono della sintesi, squassante, di Danielone resta ineguagliato. Il centro del problema, ancora una volta, è colpito e affondato.

Siamo sempre lì: non si discute il flop di mercato, perché quello può capitare anche nelle migliori famiglie. Sarà capitato (forse) persino a Big Luciano. Quello che si discute è lo stile, che a me piace definire "brianzolo", con il quale vengono gestiti tutti gli affari del club: dalla campagna acquisti, alla redazione del bilancio, alla comunicazione istituzionale e non istituzionale (leggasi, a mezzo dei vari lacché di corte). Per questo signor Nessuno Oliveira (anzi, R. Oliveira come stizzosamente puntualizzava il povero Suma) sono stati investiti danari che oggi come oggi - solo a titolo d'esempio - vengono considerati non investibili per il titolare legittimo della maglia numero 7. Come ho già scritto su questo blog, per quanto esigua sia la mia stima della caratura manageriale del Cranio, non posso evitare di pensare che tutti quei soldoni fossero stati investiti non sul mediocre attaccante (rotto) del Betis ma sul suo influentissimo procuratore (fratello di Ronaldinho). Una sorta di caparra sul Dentone. La storia però racconta che, appena cinque mesi più tardi, il medesimo signor Roberto De Assis rompesse sfortunatamente il suo rapporto di lavoro con l'assistito rossonero, lasciando Galliani (e il Milan) con il proverbiale cerino in mano: un cerino da oltre 20 milioni di euro. Ecco, questa è la classica figura da pirla che sintetizza alla perfezione il Galliani-way-of-life. Un parvenu, supponente ma sprovveduto, con troppi soldi in tasca (peraltro non suoi) che spende il nome del Milan e il glorioso blasone del Diavolo (per perseguire obiettivi spesso personali) mettendoci di buon grado la faccia. Da pirla, per l'appunto. Immagino le risate del fratello del Dentone a fine gennaio. Così come immagino le risate di Antonio e Luciano dopo le untuose cene post-latrocinio (leggasi Juve-Milan di campionato) con l'amico Adriano. Così come immagino le risate del Petroliere Onesto dopo l'ultima pagliacciata di Suazo, con il povero Suma che si era già affrettato ad annunciare il colpaccio-beffa sul sito ufficiale: peccato nessuno si fosse prima preso la briga di ascoltare il parere del diretto interessato... Potrei proseguire ad oltranza per circostanziare la mia opinione con esempi concreti: potrei partire dai riflettori di Marsiglia, ma evito. La sostanza del discorso - e qui rispondo anche a Flusso di Milan BlogClub - è che il Milan non è Mediaset e gli affari del Milan non possono essere gestiti come i palinsesti di Canale 5. Ogni volta che questo nostro antennista brianzolo apre bocca o muove un passo, non sputtana solo se stesso ma l'intero Popolo Rossonero. Ed è esattamente di questo che, personalmente, ho pieni i coglioni.

Per fortuna il tempo è generalmente galantuomo. E le parole famose restano lì da leggere.