14 maggio, 2006

MILAN 2 - ROMA 1

(4 PT) Kakà su rigore, (33 PT) Mexes, (45 ST) Amoroso su rigore.

Abbiamo giocato con Dida, Simic (Cafu dal 29 ST), Nesta, Kaladze, Serginho, Gattuso, Pirlo, Seedorf (Rui Costa dal 22 ST), Kakà, Inzaghi (Amoroso dal 35 ST), Gilardino.

La farsa è finita: Juventinove! La fiaba è finita: Il Balon d'Or ha salutato il Popolo Rossonero dal cuore della Sud. GAME OVER. Resta poco da aggiungere: parlano i post pubblicati in questo blog da agosto ad oggi. Ci sono tutti i nomi (De Santis, Dattilo, Bertini, Pieri...) e tutti i capi d'accusa (dalle designazioni comode alle "sviste" arbitrali alle squalifiche telecomandate). E parlano le mie personalissime interpretazioni sul secondo Scudetto consecutivo graziosamente lasciato sul piatto dei padroni di Piazza Crimea dal maggiordomo brianzolo. Dovesse emergere che la contropartita del baratto erano voti per la poltrona, tornerebbero tutti i conti. Resta solo amaro in bocca. Più di tutto per una perdita incolmabile e ingiustificabile, al di là delle illazioni della stampa cortigiana e delle prese di posizione (di comodo e di rito) di Ancelotti e Galliani. Di 7 Rossonero ce n'è stato uno e non ce ne saranno più.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

SU SHEVCHENKO: SINTONIA ASSOLUTA FRA SOCIETA' E TIFOSI

19/05/2006 MILANO - Non più tardi di sabato scorso, nella conferenza stampa che ha anticipato Milan-Roma, a Milanello Adriano Galliani ricordava che per ogni questione 'riguardante il Milan il primo pensiero va sempre ai nostri milioni di tifosi, noi sentiamo la responsabilità dello stato d'animo che provochiamo nei nostri tifosi in qualunque momento importante della vita del Milan, stato d'animo che è anche il mio perchè io mi sento uno dei tifosi del Milan'. E dal momento che il futuro di Shevchenko sta a cuore a tutti i milanisti, nessuno escluso, la società rossonera si ritrova nello specifico in assoluta sintonia con i propri tifosi. Ed è proprio per questo che il Milan ha proposto ad Andriy il prolungamento del contratto fino al 2011, in pratica altri cinque anni di contratto (attualmente in scadenza al 30 giugno 2009) che significherebbero il proseguimento e la fine della carriera di Sheva in maglia rossonera, ovvero l'epilogo sognato e fortemente voluto da tutti i tifosi milanisti. Intanto nella giornata di oggi le agenzie segnalano una dichiarazione del tecnico del Chelsea Mourinho: "Ci piacerebbe portare Shevchenko a Londra, ma è un giocatore del Milan, con cui è legato da un contratto pluriennale. La mia sensazione è che rimarrà in Italia". In ogni caso, al di là di questo, la società di via Turati e Andriy si sono sentiti oggi e la prossima settimana il campione ucraino sarà a Milanello.

da www.acmilan.com

TheSteve ha detto...

Dal blog Critica Rossonera:

Raccolti ieri a San Siro...
Sheva in curva ha ribadito che ha firmato per il Chelsea lunedì scorso. Non va via per soldi (anche se saranno tanti), ma perché "schifato dal calcio italiano. Il Milan è un'oasi felice, ma non si può sempre giocare con le carte truccate. Voglio tornare a vincere. E poi, stilettata finale, qui sono diventati tutti gelosi per la mia offerta. E mi emarginano". (quasi puerile...). Poi si commuove ai cori dei tifosi della curva.

Anonimo ha detto...

Due cose: di 7 il Milan continuerà ad averne (Donadoni non dice nulla?).
Sheva va via, è triste, abbiamo una certa rabbia dentro, ma la colpa è da ricercare nell'allenatore e nei senatori...
Rivediamo la partita di Istanbul per favore?

TheSteve ha detto...

Istanbul è stato un incubo collettivo, un sortilegio. Ero presente (come alle altre 7 finali). Quella palla all'ultimo supplementare era telecomandata dal destino. A parte questo, Ancelotti ha le sue responsabilità per la gestione ottusa degli uomini, per la pervicacia nel ripetere sempre e comunque gli stessi errori. Potesse rigiocare un'altra volta la partita, schiererebbe gli stessi undici ed escluderebbe gli stessi 3 o 4. Idem l'Ottomaggio. E' uno zuccone romagnolo, come Zac e come il Maestro. Quel gruppo ha chiuso il proprio ciclo all'Ataturk, ha cessato di essere SQUADRA. L'ha tenuto assieme solo l'ostinazione aziendalista e fintamente romantica della dirigenza, oltre ovviamente all'orgoglio della rivincita individuale. Scommessa perduta. Forse è fisiologico perdere i pezzi, the day after. Ma in altri tempi, fra Sacchi e Van Basten, fu intuitivo scegliere chi buttare giù dalla torre... La speranza è che Silvio torni davvero a fare (solo) il Presidente. Ma un 7 come Sheva non lo vedremo più.