Sei mesi dopo, si torna a parlare di Sheva. Inevitabile, forse. La triste convergenza di performance deficitarie sulle sponde del Tamigi e prestazioni imbarazzanti in ogni angolo d'Italia, offre lo spunto giornalistico ideale per imbrattare le pagine a doppiovelo rosa. «L'operazione ritorno spacca il Milan: alcuni senatori si oppongono al possibile rientro dell'ucraino dal Chelsea, favorevoli invece Seedorf e Kaladze». Si dice che il tempo sia galantuomo. Molto si è raccontato e fantasticato circa il doloroso addio. Fra tutte le voci, una sola ha meritato l'onore della cronaca di questo blog: il meraviglioso affresco tratteggiato da Stefano Olivari per Indiscreto. Là si parlava (per la prima volta) di grilli parlanti e di fatali frizioni con l'allenatore. Tutto insabbiato sotto la coltre dei sorrisi aziendali e dei sondaggi bulgari nella comunicazione istituzionale: le verità del popolo bue. Ma oggi leggiamo quanto segue (a firma rigorosamente anonima):
[Gazzetta.it] Ai compagni non era piaciuto praticamente nulla del tira e molla primaverile e non era mancato un durissimo confronto negli spogliatoi di Milanello. Alcuni senatori avevano intimato ad Andriy di non coinvolgerli nella sua decisione: tra i motivi del trasferimento, insomma, non sarebbero dovuti emergere gli innegabili problemi con alcuni compagni. Anche Ancelotti, stufo della telenovela e della versione di Sheva, era stato molto chiaro: «Devi essere onesto e non nasconderti dietro a motivazioni ridicole». Poi, a Ferragosto, il bacio alla maglia del Chelsea dopo il gol nella Supercoppa inglese aveva scatenato reazioni di vario genere: c'era il Gattuso rabbioso («Non chiedetemi nulla, non posso dire quello che penso»), il Costacurta conciliante («Si è trattato di un gesto istintivo, i tifosi del Milan non devono dare troppa importanza all'episodio»), il Seedorf comprensivo («Quando si fa gol, spesso non si pensa a nulla»), l'Ambrosini distaccato ("I tifosi milanisti saranno delusi, ma Sheva è grandicello e si assume la responsabilità di quello che fa. D'altronde è un giocatore del Chelsea») e l'Ancelotti ironico («Si vede che si è affezionato in fretta alla nuova squadra...»). Oggi non si può certo immaginare che nel caso di un ritorno di Sheva verrebbero stesi tappeti rossi a Milanello. Andriy dovrebbe riguadagnarsi la fiducia e la stima del gruppo, mostrando quella disponibilità che aveva conquistato tutti nei primi anni milanesi. Poi, raccontano, all'improvviso erano cambiati il carattere e l'atteggiamento di Shevchenko, che si era un po' allontanato dal gruppo. Adesso, tra i giocatori che contano, sono favorevoli al suo ritorno solo Kaladze e Seedorf, mentre sono contrari Maldini, Costacurta e soprattutto Gattuso. Questa è la testimonianza di Kaladze: «Ho sentito Andriy una settimana fa, mi ha detto che va tutto bene, che l'inserimento procede, che in fondo era normale incontrare delle difficoltà e che a Londra vive bene e quindi non è pentito della scelta. Io, però, sarei molto felice se lui tornasse qui e credo che sarebbe accolto molto bene da tutto l'ambiente».
Per inciso, il "possibile rientro" di cui parla l'anonimo in rosa è tecnicamente impossibile a norma di regolamento: Galliani infatti ha ingaggiato un extracomunitario di troppo. Si chiama Ricardo Oliveira.
30 novembre, 2006
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2 commenti:
In questa vicenda hanno perso tutti. Non c'è un esiliato offeso, ma un signore che passati i trenta ha sottoscritto il contratto della vita giustificandosi con il suo vecchio ambiente con mediocri infantilismi da contadino della tundra.
Ha perso l'ambiente, che ha covato gelosie devastanti rese più esasperate dalla magra realtà 2006. Delle antiche signorilità non è rimasta traccia e tutti si uniformano alle sclerosi del nefasto pelato.
Ha perso il pubblico di Milano che credeva di specchiarsi in indomiti supereroi degli stadi e ne ha scoperto avvilenti meschinità, oltre ad un inarrestabile declino tecnico-atletico.
Ha perso una filosofia aziendale conservatrice e mitizzante, che non ha saputo capire che il business calcio si alimenta di vittorie e non di secondi posti e che per stare al vertice ed entusiasmare le platee occorre cambiare le ballerine senza reticenze.
Danielone
most likely because we enjoy both the Premiership and beer a little bit more than is socially acceptable, we made our way right back to Kinsale Tavern on Sunday to check out the main event, which turned out to be as highly entertaining as we had hoped, but as ultimately dissatisfying as we had expected. United owned a first half in which Chelsea seemed disinterested and tactically inept, but I'm pretty sure everyone expected them to play for a draw anyway, so their lack of width and willingness to weather United's attacking storm came as no surprise.
When Arjen Robben came on in the second half, however, the Blues' response was swift and dangerous, albeit not exactly lethal. Their lack of polish in the final third has caused me to wonder what they can do to get Andriy Shevchenko more involved in attack. Mike Cardillo gave the opinion that Sheva simply isn't suited to the Premiership, but I have observed a striker that, while out of synch with the squad, hasn't been given anywhere near the level of service needed to perform at his highest level. As the game wore on, Shevchenko pushed wider and wider left, and further and further into the midfield; these are the signs of a striker desperate for a touch. After the Robben substitution, Chelsea's newfound width seemed to give Sheva a bit of relief, as he moved back toward the center and even made one or two decent runs, but by then it had become a case of too little, too late.
Because Chelsea knocked long and hard on United's door, and Ricardo Carvalho managed an equalizer, they will stay within striking distance of the title, but the system of playing Shevchenko, Lampard and Ballack at the same time is leaving everyone (with the exception of Lampard) out in the cold. As far as attacking midfielders go, providing service is far from Lampard's strong point, which is one reason why you see that perpetual look of discouragement of Sheva's face. Ballack, for all of his money, looks so lost out there that smoke signals might become a part of his future. And yes, I know that having tons of Chelsea money and being married to an American model is not exactly grounds for sympathy, but can't we do something to cheer Sheva up? How about getting him some quality time out there with Joe Cole for a start?
da: 116soccer.blogspot.com
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