06 aprile, 2007

SILENZIO! MORATTI TI ASCOLTA... (segue)

Non solo Vieri e Ronaldo: spiati anche Mutu e Jugovic
I verbali e le investigazioni. Cipriani: «L' Inter fatturò a una società estera»

[Corriere.it] - Foto-trappola per incastrare i poliziotti corrotti. Quattro calciatori spiati e pedinati con un contratto pagato all' estero «perché era nelle intenzioni dell'Inter che non risultasse individuabile». E un ex agente segreto che giura di aver intascato 120 mila euro per raccontare «solo mie fantasie» sui dossier del Sisde. Sono i fatti più sorprendenti che emergono dai verbali, depositati con gli ultimi 13 arresti, dei protagonisti della maxi-centrale di spionaggio gestita dalla divisione sicurezza Pirelli-Telecom.

«TANGENTI CON IL FLASH» - Alfredo Nonnis, ispettore della Digos di Genova e poi artificiere della questura di Milano, per ora è l'unico indagato che i magistrati hanno scarcerato. Difeso dall'avvocato Giuseppe Cannella, ha ammesso le proprie responsabilità già nel primo interrogatorio davanti al gip Giuseppe Gennari. Una confessione sofferta, che ha aperto uno squarcio anche sui metodi usati dai superspioni per trasformare stimati poliziotti in complici ricattabili per sempre. L'aggancio è affidato ad altri poliziotti: l'ispettore passa notizie riservate a un collega e pensa a un favore, non a un reato. Poi la banda insiste per pagarlo. E qui scatta la trappola. Nonnis spiega che Marco Bernardini (l' ex agente Sisde che ha evitato l'arresto confessando centinaia di corruzioni) gli ha fissato un appuntamento nell'estate 2004 in stazione Centrale a Milano. C'è da ritirare la prima busta con 500 euro. A consegnarla sono due emissari di Bernardini. Proprio mentre prende i soldi, il poliziotto si vede fotografare con il flash da uno spione. Impaurito, chiama Bernardini, che gli risponde di stare tranquillo: è il nostro metodo, serve solo a verificare che i soldi sono finiti alla persona giusta. Da quel momento Nonnis non può più dire di no e diventa una delle tante reclute della «polizia parallela» agli ordini di Giuliano Tavaroli, l'ex carabiniere diventato capo della security Pirelli-Telecom.

RONALDO, BOBO VIERI, MUTU E JUGOVIC - Sono i quattro calciatori che l'investigatore Emanuele Cipriani ammette di aver spiato nel campionato 1999-2000: «Tavaroli mi chiese un'investigazione approfondita con pedinamenti, rilevamenti su tutte le persone frequentate, sulle loro società, appostamenti sotto casa, informazioni Sdi (banca dati della polizia), anagrafe tributaria.. Il compenso mi è stato corrisposto dall' Internazionale F.C.». Domanda dei pm: perché ha fatturato con la sua società estera Wcs e non con l'italiana Polis d'Istinto? «Perché nelle intenzioni dell'Inter, così come segnalatomi da Tavaroli, era opportuno che l'investigazione non risultasse o fosse difficilmente individuabile». Il presidente Moratti ha confermato l'investigazione, ma ha negato che l'Inter abbia mai saputo che fu eseguita con mezzi illeciti.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo stupefacente è che il grande fratello di Via Durini non smentisce ma anzi continua a ripeterci che lo ha fatto per rigenerare un mondo corrotto. E' questa ispirazione salvifica, di cui sono convinti i loro adepti, che spaventa. Sarà un male difficile da sradicare e quando ci riusciremo chioseranno come il loro agente in federazione, che non ne valeva la pena perchè è un calcio di merda
danielone

TheSteve ha detto...

Il Petroliere Onesto non solo non smentisce ma anzi conferma per il semplice motivo che il suo organo di stampa color rosa si è affrettato a far sapere - attraverso le dichiarazioni tempestive rilasciate da qualche luminare del diritto - che, in ogni caso, qualsiasi reato sarebbe già caduto in prescrizione.

Al più rischiano un buffetto sulle guance e una bella sgridata, come anticipato in tempi non sospetti dal poliziotto Borrelli per il caso della supervalutazione degli acquisti, ovvero doping amministrativo (vedi mio post del 17 gennaio scorso). A domanda rispose:

"Cosa rischiano Inter e Milan?"

"Non è semplice dirlo ora. Ma non è neanche così importante. Ciò che conta, qui, non è tanto la sanzione in sé, quanto l'opportunità di riaffermare il predominio della legge e delle regole. C'è una funzione simbolica ed esemplare della giustizia che può persino prescindere dall'applicazione delle sanzioni. L'importante è che alla fine venga dichiarato ciò che di scorretto viene fatto. E che questo diventi oggetto di una sanzione quanto meno morale".
(Da Repubblica del 19 gennaio 2007 - "Calciopoli, parla il capo dell'ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli").

Prescrizione per il doping farmaceutico della Juve, prescrizione per il doping amministrativo e lo spionaggio industriale dell'Inter.
Sono cambiati i padroni, ma la morale (di Borrelli) non cambia.

Anonimo ha detto...

Gene Gnocchi: “Io potevo andare all’Inter: avevo già dei contatti, poi purtroppo Moratti mi ha fatto pedinare, anzi, a volte mi pedinava lui stesso..."

Anonimo ha detto...

LE NUOVE RIVELAZIONI DI CIPRIANI
"L'Inter spiava anche Mutu e Jugovic".

E' normale che una società di calcio faccia spiare i suoi giocatori e addirittura un arbitro? In questi giorni stanno venendo fuori dagli interrogatori di Cipriani nuovi dettagli sulla vicenda-Inter. Già si sapeva che aveva fatto seguire Vieri, lo aveva ammesso lo stesso Moratti a Borrelli. Già era venuta fuori la storia dell'arbitro De Santis: l'Inter nega, l'arbitro comunque chiederà parecchi milioni di euro di danni (ma a chi?). Adesso si è scoperto che ancora prima di Vieri, l'Inter aveva fatto seguire dagli 007 Mutu e Jugovic. Tempo fa era venuto fuori anche il nome di Ronaldo (immediata la smentita del club nerazzurro).

L'Ufficio Indagini della Figc ha ricevuto le ultime carte dell'interrogatorio di Cipriani da pochi giorni e ci sta già lavorando. Si tratta comunque di vicende che sono prescritte per quanto riguarda la giustizia sportiva. Sul caso Vieri, quindi, potrebbe esserci presto un'archiviazione. Sul caso De Santis, il procuratore Palazzi dovrà decidere se archiviare, o se chiedere un supplemento di indagine. Qui i tempi sono diversi e non è detto che il caso sia prescritto. palazzi si muoverà subito dopo Pasqua. O almeno si spera, perché ultimamente il pm della Figc viaggia a rallentatore (che fine ha fatto ad esempio la vicenda di quegli "otto arbitri" di cui parlava tempo fa Borrelli?).

L'Inter non si fidava dei suoi giocatori e così li faceva spiare per scoprire che vita facevano e chi frequentavano? Non è certo una bella cosa, lo ha ammesso (almeno per quel riguarda Vieri) lo stesso Moratti. Ma perché allora veniva seguito anche De Santis? Indagini patrimoniali, andava a frugare anche nelle stanze degli alberghi. Per quale motivo? Chi aveva commissionato questo lavoro? Secondo Tavaroli era stata l'Inter stessa. Calciopoli non finisce mai e anche se ci saranno prescrizioni, forse qualche macchia resterà sempre. Non dimentichiamo che Moratti è stato di recente votato dalla Lega di Milano come consigliere federale e in molti, a cominciare da Abete, lo vorrebbero vicepresidente vicario della Figc.

da: SpyCalcio, di Repubblica.it

Anonimo ha detto...

CALCIOPOLI, I SILENZI DEL PROCURATORE
Scommesse, arbitri, Gea e caso Inter...

La giustizia (sportiva) a due velocità: prima velocissima, adesso lentissima, se non ferma. Ricordate i processi di Calciopoli? messi su in quattro e quattrotto, con zero (o quasi) possibilità per gli incolpati di difendersi. Forse non si poteva fare diversamente, il campionato doveva pure partire ma non avevano tutti i torti i vari Della Valle, Bergamo e c. a lamentarsi. Adesso, improvvisamente, il procuratore federale Stefano Palazzi si è fermato. Non va più avanti. Un mistero. Nel novembre dell'anno scorso, ad esempio, la procura arbitrale gli ha passato le carte su una trentina, o poco meno, di tesserati (o ex tesserati) Aia. Lo stesso Borrelli, in un'intervista a Repubblica, un paio di mesi fa aveva fatto chiaramente capire che c'erano almeno "otto arbitri" vicini al deferimento. Per la verità, non era proprio otto arbitri ma tesserati Aia (osservatori, dirigenti, anche guardalinee e arbitri d'accordo). Ma Palazzi non ha mai fatto nulla, non si saputo più che fine hanno fatto quei fascicoli. Silenzio anche sul caso spionaggio-Inter (va bene che Vieri e c. sono prescritti ormai ma l'arbitro De Santis?) e sul caso Gea. Altro filone: le scommesse. Da Udine è arrivato molto materiale, gli interrogatori dei calciatori sono ormai conclusi. Che si aspetta a rinviarli a giudizio ovviamente se meritano di essere rinviati a giudizio? Che sia finita la stagione? Questa giustizia a due velocità lascia sconcertati. Ricordiamo, per curiosità, le richieste che era state fatte in primo grado da Palazzi: Juventus in serie C con sei punti di penalizzazione, Lazio, Fiorentina e Milan in serie B. Richieste durissime, come si vede. Poi i vari gradi di giudizio per finire con l'arbitrato Coni. Come è finita lo sappiamo tutti: ma chi ha sbagliato allora?

da: SpyCalcio di Repubblica.it