23 agosto, 2008

... E SHEVALOVE SI CONGEDA

Il Balon d'Or torna a casa. Ma quale casa troverà? Per due lunghi, orribili anni abbiamo sognato ad occhi aperti di vivere una serata come quella di oggi. In principio, era pura e semplice utopia. L'estate scorsa ci eravamo quasi affezionati all'dea, prima di accorgerci del copione mediatico sottostante. Questa estate, in tutta onestà, avevamo smesso di crederci ben prima che il copione ci venisse riproposto, tale e quale a un anno fa. Di più, avevamo iniziato a sognare per Sheva un epilogo migliore: lontano dai livori del sordido Ancelotti, lontano dalle grinfie delle putrescenti cariatidi di Milanello (e cartastraccia circostante), lontano dai ghigni grotteschi del brianzolo Galliani. Avevamo sperato in una svolta inattesa, una nuova pista di mercato. Magari una luminosa redenzione sotto il sole caldo di Barcelona, nella splendida casa del Camp Nou... perché no, con il benefit di quella dimora da sogno a picco sul mare liberata proprio dall'ultimo fenomeno da baraccone di Bronzetti. Comunque fosse, lontano dalle macerie di questo povero Diavolo. Che non è più il Milan di Sheva, e purtroppo non è più il nostro Milan. Shevalove ha raccontato, dal 2005 ad oggi, la decadenza di un club che forse più di ogni altro in Italia ha interpretato il crepuscolo di un movimento sportivo, e volendo allargare ancora oltre l'orizzonte, il declino di una società civile. Restano solo disgusto e imbarazzo per questa dirigenza, per questo allenatore, per questi giocatori e per questo pubblico. Né dignità né onore per i nostri colori. Ma il Balon d'Or torna a casa. Ed un altro cerchio (forse l'ultimo) si chiude, per questo gruppo di uomini ostinati e predestinati. Resteremo in silenzio, a guardare. Da debita distanza. Siamo intimamente convinti che il ritorno sia un azzardo: perché due anni di sostanziale inattività pongono un'incognita, e soprattutto perché il contesto ambientale è il medesimo che due anni fa aveva creato le condizioni per il doloroso distacco. Il rischio concreto è che il Balon d'Or diventi il bersaglio principale ed il capro espiatorio di una nuova stagione fallimentare. Ma il calcio, si sa, è una scienza inesatta. E allora resteremo in silenzio, ad osservare e a sperare che il dio del pallone faccia accadere di nuovo la magia, e possa riaccendere la passione per la maglia e l'emozione inconfondibile che solo il 7 Rossonero ci può regalare. Comunque andrà, BENTORNATO AMATISSIMO CAMPIONE!

3 commenti:

TheSteve ha detto...

LE ULTIME PAROLE DI FRANCO ORDINE, 17 luglio 2008

C’è stato un altro rischio, passato sotto silenzio. Il rischio che quelli del Milan, spiazzando tutti, ma forse anche il futuro, passassero da Adebayor o Ronaldinho al ritorno di Shevchenko. «Ora posso confermarlo: quel giorno andai a Portofino e raggiunsi Abramovich, che era al largo del Tigullio, e gli chiesi Shevchenko offrendogli 15 milioni di euro. Fosse arrivato lui, non ci sarebbe stato posto per un altro acquisto» confessa Galliani prima di decretare chiuso il mercato in entrata, alle viste solo le cessioni di Paloschi e Abate in prestito, e di Simic (definitivo).

da: www.ilgiornale.it

TheSteve ha detto...

IL RIGURGITO DEI SENATORI, 27 agosto 2008

Il campionato è ormai alle porte e per i tifosi rossoneri è tempo di rispolverare i vecchi cori da stadio. C'è però una voce fuori dal coro che tale vuol rimanere, anzi, vuole farsi sentire con parole che non a tutti saranno gradite. E' quella di Billy Costacurta, ex bandiera del Milan (451 presenze). Rossonero da una vita per scelta e per amore, Costacurta ha criticato duramente la campagna acquisti della società di via Turati. E, per favore, non parlategli di Andriy Shevchenko.

Insieme hanno condiviso tanto: l'amore dei tifosi, le tante vittorie del Milan e qualche bruciante sconfitta, ma un episodio, che Billy dimostra di non aver dimenticato, li ha divisi: l'addio di Sheva due anni fa. Una separazione che non è piaciuta a nessuno e che ha colto molti di sorpresa. Un tradimento che il ritorno a casa del figliol prodigo non può cancellare, anzi rischia di creare forti tensioni all'interno dello spogilatoio. Almeno questa è l'opinione di Costacurta che, con un asettico "Sheva non lo avrei ripreso", chiude la sua personalissima porta all'attaccante ucraino.

Il senatore rossonero ha poi spiegato il perchè di tanta convinzione: "Ci sono due giovani importanti come Pato e Borriello e lui potrebbe creare delle turbative. No, fosse stato per me non lo avrei ripreso". Insomma, il ritorno in rossonero ha creato una grande eco che non si spegnerà facilmente, ora però tocca a lui zittire tutti...e chissà se basterà un altro bacio alla maglia per far dimenticare le amarezze.

da: it.eurosport.yahoo.com

Anonimo ha detto...

Buonasera a tutti,
io proverei a argomentare su a proposito di un certo argomento che chissa' e' tanto OT, ma eppure io mi piace pensare che una variazione sul tema sara' ignorata. Sono una donna di 44 anni, con una enorme adorazione per [url=http://cannabis.pepablog.net]semi di marijuana[/url] e spero di sviluppare questa interesse anche grazie a questo sito web. adesso che mi conoscete, non vi vergognate a inviarmi messaggi.

Grazie

Andrea