13 settembre, 2005

MILAN 3 - FENERBAHÇE 1

Kakà (18 PT), Alex su rigore (17 ST), Kakà (43 ST), Shevchenko (44 ST).

Abbiamo giocato con Dida, Cafu, Nesta, Maldini, Kaladze, Gattuso (Vogel dal 25 ST), Pirlo (Serginho dal 25 ST), Ambrosini, Kakà, Shevchenko, Vieri (Gilardino dal 32 ST).

Il tema tattico: in ritardo sulla fase difensiva. Il problema non sono i difensori: Maldini, con o senza ginocchia, resta sovrannaturale. Ma il centrocampo a tre non copre a dovere le zolle di competenza: troppe anche per due incontristi. Peraltro, nella fase offensiva mancano (da sempre con Ancelotti) gli schemi, ciò che mette in risalto la pochezza tecnica di un badilante come Vieri. Per lo stesso motivo il Gila - una prima punta pura, da alimentare con la regolarità dei movimenti corali - ha sofferto nelle prime uscite, a prescindere dal ritardo di condizione atletica. Tutto ciò mentre il più grande realizzatore di cui disponiamo intristisce ora all'ala destra, ora all'ala sisnistra, ora a centrocampo... Tardive (ma non impara mai?) le correzioni dalla panchina. No comment sul crocefisso nel palmo della mano di Carlone.

Gli episodi chiave: decidono due colpi di classe. In attesa del coro, ci godiamo gli acuti dei nostri virtuosi. Delizioso il colpo di tacco di Pirlo (peccato siano diventate così rare le sue apparizioni offensive) che apre la corsia centrale per Riccardino: il movimento è pura magia-Kakà. Pallone spostato con l'esterno del piede per mandare a vuoto il difensore, il corpo si coordina in armonia e libera il colpo di destro: potente e preciso alla base del primo legno. Nella ripresa, l'inglese Riley pizzica Rino in un recupero scomposto e ingenuo su Anelka: il penalty ci sta. Nel finale arrivano i fuochi d'artificio: Ambro prepara a metacampo la galoppata del nostro purosangue brasiliano. Progressione incontenibile e uno, due, tre, quattro turchi saltati come i birilli. Prodigiosa, però, è la chiusura: rabbiosa e tesa a filo d'erba. Golasso! Chiude Sergio con una discesa delle sue, il sinistro non è trattenuto da Volkan, che regala al Balon d'Or il terzo sigillo stagionale.

La tribuna di Steve: ripartire da Istanbul. Prima notte da Vicecampioni d'Europa, sognando lo Stade de France. Trovo preoccupante il tionfalismo dei nostri nel post-partita: possibile che la magia-Kakà abbia cancellato dalla memoria di TUTTI quella mezzora di apnea nel secondo tempo in cui prima abbiamo perso metri a vista d'occhio, poi abbiamo puntualmente subito il pari, infine abbiamo arruffato calcio più con la forza della disperazione che con la lucidità degli schemi? Non a caso, la gara si è risolta solo ed esclusivamente su un colpo individuale. Io mi auguro che la notte non sia passata invano: intervenire oggi è possibile, fra un mese potrebbe essere tardi. Mi domando solo se non sarebbe stato più salutare un esordio amaro con pareggio.

2 commenti:

celibon ha detto...

I watched the match. My fave team in Turkey is Fenerbahçe. So, I am not happy about the result :( We could win...

TheSteve ha detto...

Congratulations for the match: I didn't expect such a strong opponent! I am not sure you could win, tho...
But definitely we had a bad quarter of an hour after Fenerbahçe scored the equalizer.
I guess it will be tough in Istanbul :-)