22 gennaio, 2006

SIENA 0 - MILAN 3

(12 PT) Kakà, (24 ST) Shevchenko, (39 ST) Kakà.

Abbiamo giocato con Dida, Stam (Simic dal 25 PT), Nesta, Kaladze, Serginho, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Kakà (Jankulovski dal 41 ST), Inzaghi (Gilardino dal 31 ST), Shevchenko.

Su la testa, vecchio Diavolo! Quando vediamo bianconero, torniamo a essere SQUADRA. Sarà una coincidenza, ma per la prima volta nella stagione (forse nell'anno solare) Ancelotti e Galliani avevano favellato con misura e buon senso: l'obiettivo è confermare "i piccoli miglioramenti" mostrati domenica a San Siro e, soprattutto, "tenere la bocca chiusa e pensare a far punti". Coerentemente, i ragazzi scendono in campo e mostrano da subito l'approccio mentale dei momenti migliori. Avversari chiusi nella propria trequarti e una gragnuola di corner (6 nei primi 10 minuti) che stanno a significare una cosa sola: abbiamo mirato da subito il bersaglio grosso. Sblocchiamo presto con Kakà, al primo centro in trasferta, e crolla anche l'ultimo vaniloquio del foglio rosa: il Bambino non ha più paura quando è lontano da casa. Anzi, a scanso d'equivoci ne infila un paio: apre e chiude le danze. Sia bene inteso: come già l'Ascoli, questo è un antagonista rabberciato per le pesanti assenze. Però più motivato. E tuttavia, l'episodio chiave è a una manciata di secondi dal fischio d'inizio del secondo tempo: Kaladze rinvia un cross dalla fascia alla georgiana, ovvero col tacco sui piedi di Chiesa, e il nostro implacabile cecchino scarica il pallone della parità sulla base del legno. Allora avremmo raccontato di un altro Milan, il solito... In altri termini, sarà opportuno azzardare pochi paragoni con lo 0 a 3 di Livorno - assai più consistente per la geometria dell'assetto e l'intensità della prestazione nei novanta minuti - e indagare i motivi del calo di tensione (cronico) prima e dopo l'intervallo. La squadra, per una buona mezzora, si allunga a dismisura e perde il proverbiale equilibrio fra i reparti, concedendo al Siena il tema tattico ideale per rientrare. La trattenuta sporca dell'ottimo Mirante , sul cross tagliato dal sinistro letale di Sergio, a metà della ripresa trova un Balon d'Or reattivo per chiudere i giochi. Quasi un fulmine a ciel sereno, se è vero che Sheva appare di nuovo fiacco e svogliato, quasi appesantito nelle movenze e sincopato nei riflessi. Il gol del raddoppio bruciato nel primo tempo dall'area piccola (mezza rovesciata, dopo la deviazione di un difensore su calcio piazzato) fa collezione con gli altri tocchi sotto misura inverosimilmente falliti ad Ascoli e a Verona: giusto per dire di cinque punti lasciati sul campo. Che non sia un'altra Sindrome di Dudek. Ma siccome il calcio non è una scienza esatta, contemporaneamente il 7 Rossonero diventa il terzo marcatore di sempre nella storia del Diavolo: 162 volte in gol! Luci e ombre, insomma, come accade nei giorni della convalescenza. Dobbiamo ripartire dal sacro fuoco del Santo piacentino, dalla vena ritrovata di Dida (scende, decisivo, con la mano aperta ancora su Chiesa, cinque minuti dopo il vantaggio), dalla furia agonistica del Sindaco e dall'eminenza grigia dello Zionero Clarence. E dobbiamo attendere il miglior Pirlo, con i rientri del capitano e magari di Cafu. Se riusciremo a fare quadrato intorno ai nostri pilastri, potremo guardare con fiducia alla fase finale della stagione: superfluo porsi obiettivi, in questo momento vale solo la politica dei piccoli passi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

23/01/2006 MILANO - Andriy Shevchenko verrà premiato questa sera presso l'Hotel Metropol di Mosca alle ore 20 locali (18 italiane) con lo 'Star Award 2005' come miglior giocatore di tutti Paesi dell'Est Europeo. Il prestigioso riconoscimento, istituito dal quotidiano sportivo russo "Sport-Express", è stato assegnato in base a un sondaggio cui hanno preso parte i migliori giornalisti specializzati dei 15 Paesi della ex Unione Sovietica e che ha visto l'attaccante rossonero ottenere 215 voti su 225. Già lo scorso anno Sheva si era aggiudicato la prima edizione di questo importante premio con il massimo dei voti. La cerimonia di consegna si era svolta a San Siro il 17 febbraio.

da www.acmilan.com