25 gennaio, 2006

MILAN 1 - PALERMO 0

(41 ST) Gilardino.

Abbiamo giocato con Kalac, Simic, Nesta, Costacurta, Kaladze (Serginho dal 17 ST), Gattuso (Pirlo dall'1 ST), Vogel, Jankulovski, Rui Costa (Kakà dal 27 ST), Gilardino, Amoroso.

Un quarto d'ora verdeoro. Basta e avanza per portare a Palermo il vantaggio minimo nell'andata dei quarti di Coppa Italia. Uno si domanderebbe quale punizione più efferata possa esistere se non far compagnia a duemila anime Rossonere sparpagliate a -3 gradi centigradi sui gradoni di San Siro, per l'ennesima notturna casalinga della stagione. Bene, la risposta è davanti ai teleschermi di Mamma RAI che dissotterra per l'occasione Carlo Nesti da Torino e il garrulo Mazzola. Non c'è fine al peggio: il grigio lacché del fu Avvocato spende (fra le varie) un "Costacurta" per "Rui Costa" e passi il gioco dislessico di parole... ma vedere Kaladze andare in gol per Gilardino pare troppo, in considerazione del fatto che il georgiano era comodo in panca da una mezzora! Marchio di fabbrica indelebile. Meglio fermarsi qui e non guardare oltre, in campo, dove Kalac prova ad emulare il miglior Abbiati di questa competizione (memorabili griffe d'autore su un Lazio-Milan 4-0 che valse l'esclusione), Vogel e Jankulovski gareggiano a chi possiede minor tecnica indivduale e personalità, Marcio Amoroso dice tutto già dal nome di battesimo: decomposto, impresentabile. Una menzione d'onore va spesa, viceversa, per il Professore: a questi ritmi da dopolavoro, potrebbe giocare a testa alta e con la fascia di capitano fino a cinquant'anni. Nell'ultimo quarto, Carlone nostro indovina (forse per la legge dei grandi numeri) LA MOSSA, sovrapponendo Sergio e Kakà di spinta sulla fascia sinistra. Il Gila c'è, quando deve: teniamocelo stretto, perché al momento si vede poco di più.

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