10 aprile, 2008

CAMPAGNA ELETTORALE

Berlusconi: Sheva torna.

[Gazzetta.it] La rutilante campagna elettorale non impedisce a Silvio Berlusconi di lanciare proclami sul Milan. In particolare su Andriy Shevchenko. Anzi, il suo Andriy. Perché... toccategli tutto, ma Sheva no. Ospite a "La7", Berlusconi ha affermato: «Sto cercando di riportarlo al Milan e ci sono molte probabilità che ci riesca». Il numero uno di via Turati ha inoltre commentato le perplessità di Carlo Ancelotti sull'ipotesi di rientro dell'ucraino. «Ancelotti - ha spiegato - ha manifestato una sua opinione, che non è un convincimento perché ora ci ho parlato io».

Maldini apre le porte di Milanello sia a Dinho che a Sheva.

[LaStampa.it] «Credo che questa operazione si farà». Adriano Galliani ostenta ottimismo: al termine dell’assemblea della Lega a Milano, l’ad rossonero continua a pensare che il club di via Turati sia faorito nella corsa al fuoriclasse del Barcellona, nonostante ci sia il chiaro interesse dell’Inter. «Mi risulta un loro interesse - commenta Galliani -. Io vengo informato costantemente di ogni telefonata che parte da Branca». Discorso simile per Andryi Shevchenko. «Sheva è un giocatore sotto contratto, sia lui che Ronaldinho sono nostri desideri, nostri auspici, ma sono tesserati l’uno col Chelsea, l’altro col Barcellona. Penso che se entrambi i giocatori si muoveranno verranno al Milan - spiega ancora il dirigente del Milan -. Ancelotti gradisce molto entrambi, ma non è detto che arrivino».

Il Milan ripartirà da Andriy Shevchenko e Ronaldinho. Almeno questo sembra essere l’obiettivo di Silvio Berlusconi che vuole riportare in rossonero l’attaccante ucraino e, finalmente, realizzare il sogno di vedere il fuoriclasse brasiliano con la maglia del suo Milan. Paolo Maldini apre le porte di Milanello sia a Sheva che a Dinho, partendo dall’ex che ha lasciato l’Italia due anni fa e che adesso non vede l’ora di tornare. «Dal punto di vista dell’ambiente non esiste il problema, assolutamente - assicura Maldini in un’intervista rilasciata a Sky nell’ambito della rubrica il »rosso e nero» -. Tutti quelli che hanno dato tanto a questa squadra, saranno sempre ben accetti da parte della società e dei giocatori. E qui si chiude il discorso che riguarda noi calciatori e lo spogliatoio. Poi, i discorsi tattici, di mercato, sono da fare con altre persone». Da Sheva a Ronaldinho il concetto di capitan Maldini non cambia. «È un grandissimo giocatore e sta bene in qualsiasi squadra. Poi - spiega Maldini -, c’è il discorso tecnico, tattico ma anche economico che è tutto da valutare».

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"HO CONVINTO ANCELOTTI A DIRE Sì A SHEVA"

10 aprile 2008 - Berlusconi, in pressing classico, insiste su Ronaldinho. «Doveva esserci un incontro tra Galliani e il presidente del Barcellona Laporta che è stato poi cancellato per impegni del dirigente spagnolo» l’informativa passata da Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento registrato a Omnibus su La7. Berlusconi insiste mentre l’Inter, egualmente interessata, non molla assolutamente la presa. Ernesto Paolillo, ad interista, fa sapere infatti di «avere le orecchie aperte sulla trattativa», frase che vuol dire molto. E cioè del ruolo attivo svolto dal club campione d’Italia nella trattativa che interessa anche Manchester City e Chelsea e dello stato dei contatti con Roberto de Assis, fratello-agente del fuoriclasse.
Sull’esito rossonero del negoziato scommette da ieri Demetrio Albertini, attuale vice-presidente della federcalcio, un passato al Barcellona col quale intrattiene eccellenti rapporti diplomatici. «A Barcellona vedo una situazione confusa, questa volta Dinho può davvero partire ed arrivare a Milanello» sostiene l’ex centrocampista azzurro, pronto a fornire qualche dettaglio personale sul conto del brasiliano («non guida, si fa accompagnare da parenti o amici»). Caos per niente calmo confermato da un dirigente del Barça, Xavier Sala Martin. «Ci sono alcuni giocatori che fanno festa tutto il giorno e altri che si allenano» la sua dichiarazione. A dimostrazione che fa sul serio, il Milan ha pronta la cifra da offrire a Laporta per il trasferimento di Zambrotta e Ronaldinho, 35 milioni di euro.
In pressing, Silvio Berlusconi anche su Ancelotti per convincerlo ad aprire al ritorno del figliol prodigo Shevchenko. «Sto cercando, con molte possibilità, di riportarlo al Milan» è la frase del presidente milanista seguita subito dopo, dalla garanzia di essere riuscito a superare il no dell’allenatore («Ancelotti ha manifestato una sua opinione che non è un convincimento perchè adesso gli ho parlato io»). L’unico vero ostacolo è rappresentato dal silenzio del Chelsea, raggiunto dal fax di Adriano Galliani (richiesta di prestito, gratuito, per un anno). Abramovich ha promesso a Sheva di liberarlo a fine stagione: la qualificazione alla semifinale di Champions può agevolare l’esito positivo della trattativa.
Annuncio pubblico di Jankulovski: dopo gli europei è pronto a lasciare la sua nazionale. «Voglio dedicarmi al Milan e alla mia famiglia» la motivazione. Dopo un anno di inattività (a causa di un intervento al menisco gestito male), sarebbe il minimo.

da: www.ilgiornale.it

Anonimo ha detto...

"CARO CARLO, SONO SHEVA"

11 aprile 2008 - Se i tifosi rossoneri avessero dei dubbi, la strategia del Milan sul mercato li sta spazzando con la forza della bora: Silvio Berlusconi non si sta disinteressando della squadra, anzi la sta plasmando in base ai suoi gusti. Shevchenko e Ronaldinho erano i suoi desideri, espressi da tempo, e saranno probabilmente i grandi acquisti rossoneri.

PORTE APERTE - Era stato proprio Berlusconi, pochi mesi dopo il trasferimento a Londra, a ipotizzare un rientro di Shevchenko alla base. L’11 novembre 2006 il presidente confidò per la prima volta: "A Sheva piacerebbe molto tornare a Milano". Sembrava una battuta, era già un progetto. A dire il vero, erano in pochi a pensarla come il presidente. Pian piano, però, mentre Berlusconi insisteva, le resistenze nell’ambiente rossonero cominciavano a calare. Qualche perplessità era assolutamente logica: per il modo in cui Sheva aveva abbandonato il Milan e per le complicazioni che ogni ritorno porta con sé. I compagni, comunque, nelle dichiarazioni ufficiali hanno sempre manifestato grande apertura nei confronti dell’ucraino. Se qualcuno aveva o ha delle perplessità, li avrà espresse all’interno dello spogliatoio ma di sicuro non pubblicamente.

LA SVOLTA - La società, comunque, non ha mai fatto un sondaggio nello spogliatoio: nessuno ha chiesto ai senatori di esprimersi sul ritorno di Shevchenko. E ieri Kakà ha spiegato: "Sento Andriy ogni tanto, siamo amici. Per me rimane un grande giocatore. Sarà la società a gestire eventualmente il suo rientro, ma per me non sarebbe un problema". Il parere più importante, però, è quello di Carlo Ancelotti che due settimane fa sembrava aver bocciato in questo modo il Grande Ritorno: «Pato e Shevchenko hanno caratteristiche molto simili». Ecco, quindi, che lo stesso Sheva ha capito la situazione e ha preferito risolvere il problema nel modo migliore: telefonando ad Ancelotti. Un gesto che dimostra che tra i due c’era qualcosa da chiarire. E ieri Adriano Galliani ha sottolineato che "Ancelotti gradisce sia Ronaldinho sia Shevchenko: per Andriy le nostre porte sono aperte".

da: www.gazzetta.it

TheSteve ha detto...

CARLONE CUOR DI LEONE, 11/04/2008

(ACSA) "Ho avuto l'impressione" che Shevchenko "ha voglia di tornare al Milan". Lo ha detto l'allenatore del Milan, Carlo Ancelotti, nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Juve. "Non ho espresso perplessita' sul suo ritorno - ha aggiunto - per me puo' tornare e puo' essere molto utile nei prossimi anni. Non ho mai detto che Pato e Shevchenko non possono giocare insieme, ho solo detto che ha caratteristiche simili a Pato e l'ideale sarebbe avere un attaccante con caratteristiche diverse da Pato. Col presidente in questo periodo non ho parlato. Come sempre avvenuto in questi anni, tutte le operazioni di mercato sono state fatte in sintonia con la societa'".

Anonimo ha detto...

SHEVA CHIEDE IL VIA LIBERA AD ANCELOTTI

Andriy Shevchenko è ormai sempre più vicino a tornare al Milan: anche nelle ultime ore il Presidente rossonero Silvio Berlusconi ha fatto capire che l'ucraino sarà uno degli acquisti del mercato estivo.

"Sto cercando di riportare Sheva al Milan e ci sono molte probabilità che ci riesca - ha dichiarato numero uno di Via Turati - Ancelotti non è convinto? Ha manifestato una sua opinione: però non è un convincimento perché ora ci ho parlato io...".

Ricordiamo in merito che Ancelotti aveva espresso più volte il dubbio della compatibilità tecnica tra Shevchenko e Pato, giudicati troppo simili, e reclamando l'acquisto prioritario di una punta di peso.

Diktat presidenziale, dunque? Pare di sì ma la frase di Berlusconi avrebbe messo Shevchenko sul "chi va là". L'attaccante non vuole infatti tornare al Milan e ritrovarsi nella stessa situazione vissuta in questi due anni al Chelsea, da separato in casa di uno spogliatoio che, sia per quanto riguarda i compagni che il tecnico - prima José Mourinho, ora Avram Grant - non è mai sembrato disposto ad accettarlo.

Così, accertato che a Milanello sarebbe bene accolto dai compagni (a spiegarglielo sarebbero stati sia Maldini che Kaladze), secondo fonti vicine al club milanese l'ex-Pallone d'oro avrebbe deciso di chiamare direttamente Ancelotti per chiarire il suo futuro.

Nella telefonata Sheva avrebbe chiesto come uniche certezze quelle di essere preso in considerazione per quello che farà in allenamento e in partita e di non essere escluso dalle scelte a priori, mettendosi al tempo stesso al completo servizio del tecnico senza reclamare un posto sicuro da titolare.

L'allenatore di Reggiolo avrebbe rassicurato l'ucraino di essere pronto a riaccoglierlo, spiegandogli anche che il termine "traditore", usato durante un'intervista a "Le Iene", era stato scelto in modo assolutamente goliardico e facendogli infine capire di aver apprezzato la sincerità della telefonata.

Sheva in arrivo, dunque. Non da solo però: Ancelotti resta convinto che la prima necessità per l'attacco nella prossima stagione sia una punta di peso e forte di testa. Va bene credere nella voglia di rifarsi di Shevchenko o di Ronaldinho così come dare ancora fiducia a Gilardino ma qualcuno che ogni tanto incorni a rete e che non si chiamo Ambrosini al Milan serve come il pane. Che poi si chiami Drogba o Amauri è quasi un problema secondario...

da: sports.virgilio.it

Anonimo ha detto...

Aspetto con ansia un titolo. Dopo una sontuosa campagna acquisti il Cavaliere si è convinto che bisogna avere rispetto dei soldi ed ascoltare i tifosi maturi.
ANCELOTTI SOSTITUITO
danielone