05 maggio, 2008

CAMPAGNA ELETTORALE (fine)

Berlusconi: Ronaldinho non serve, ci basta il nostro SuperPippo.

[LaStampa.it] Da Ronaldinho a Inzaghinho. Euforico per il successo nel derby, Silvio Berlusconi annulla i buoni propositi preelettorali e stravolge le strategie di mercato. «Sono stato sempre dubbioso su Ronaldinho e a maggior ragione adesso - ha detto ai microfoni di Sky -. Credo che non ne abbiamo bisogno». Lo spogliatoio del Milan esulta, i tifosi un po’ meno. L’acquisto sbandierato prima del voto politico viene ridimensionato. «Presidente, presidente, ci compri Dinho» chiedevano anche ieri quelli della tribuna d’onore a Berlusconi. Due settimane fa la risposta consegnata al popolo era: «Siamo in pole position, penso proprio che arriverà». Ora la versione presidenziale è diventata: «Ma che ce ne facciamo? Abbiamo Inzaghi». I numeri certificano che Superpippo ha ancora colpi in canna da grande fuoriclasse: in cinque gare consecutive ha segnato nove gol.

La preclusione riguarda soltanto Ronaldinho o il dietro front apre le porte a una prima punta di peso come da mesi si augura Ancelotti? Adriano Galliani lascia intendere che il tecnico potrebbe essere accontentato: «Sono un appassionato di calcio brasiliano e penso che Kakà giochi meglio con un prima punta come Pippo, piuttosto che con Robinho e Ronaldinho». Ancelotti si allinea al pensiero societario e incrocia le dita: magari invece che Shevchenko e Ronaldinho arriverà il suo giocatore preferito: Drogba. Il brasiliano del Barça prima sembrava una necessità, adesso è quasi un oggetto scomodo (e conteso dall’Inter). I maligni insinuano che sia stata solo una mossa elettorale, il Milan invece sostiene che sono cambiate alcune prerogative fondamentali: il prezzo del suo cartellino e l’umore dello spogliatoio. Ipotesi numero due: che sia un modo per fare diminuire le pretese del Barcellona? Bronzetti aspetta di conoscere la reazione di Laporta per relazionare a Galliani. Berlusconi non vuole pagare i 40 milioni chiesti dal club catalano e forse prova la strategia della retromarcia per ottenere uno sconto. Chi segue il Milan da vicino ha già detto a Berlusconi che servono investimenti pesanti per ringiovanire la rosa.Il primo colpo è stato messo a segno: tra giovedì e venerdì è arrivata la firma dello svincolato Flamini. È costato euro zero, ma prenderà un bello stipendio: 4,5 milioni per quattro anni. Il francese è atterrato ieri sera a Milano, ha cenato con Galliani e oggi sarà sottoposto alle visite mediche. L’ad rossonero è euforico: «Era conteso da tutti, l’ultima settimana si è scatenato l’inferno». La rifondazione milanista parte dall’ex centrocampista dell’Arsenal che anche la Juve voleva.

Berlusconi ieri era troppo felice per essersi riaffacciato alla zona Champions per addentrarsi nelle vicende di mercato. Il presidente ha lasciato lo stadio soddisfatto (ma nello spogliatoio ha sgridato Pato: «Dovevi entrare più deciso in partita»). «Nel finale c’è stato un grande batticuore, mi sono emozionato e stancato più negli ultimi 10 minuti che nei mesi di campagna elettorale» ha raccontato ai microfoni di Milan Channel. Poi, prima di salire in auto, ha commentato: «Era il derby che sognavo, il Milan ha giocato da Campione del mondo, in grande spolvero e con un fraseggio sensazionale. Potevamo vincere la partita solo in questo modo, con la nostra tecnica, considerando anche che loro avevano messo un uomo in marcatura su Pirlo». L’ultimo pensiero è andato a Inzaghi: «È un grande. Lo sappiamo tutti, magari trovassimo una clinica per ringiovanirlo». E la Champions? Berlusconi fa lo scaramantico: «Non dico nulla, incrociamo le dita. Nel frattempo faccio gli auguri all’Inter: domenica vincerà di sicuro lo scudetto».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, Dinho non è proprio il giocatore che serve al milan.
Meglio una bella punta di peso stile drogba o adebayor, che ad ancelotti non sono mai dispiaciuti

Anonimo ha detto...

Adesso che a Napoli si è buttata nel cesso l'ennesima opportunità torna di moda Ronaldinho? Ma ci vuole tanto a capire che la squadra non esiste più e che bisogna con umiltà darsi obiettiviragionevoli e rifondare con un nuovo allenatore?
O la soluzione per noi scornacchiati è vedersi la pallavolo in televisione?
danielone

Il Geco ha detto...

«Non dico nulla, incrociamo le dita. Nel frattempo faccio gli auguri all’Inter: domenica vincerà di sicuro lo scudetto» E qui ha detto l'ennesima cavolata. Non si smentisce mai, nemmeno quando parla degli odiati cugini.

Anonimo ha detto...

L'IVORIANO NON SI MUOVE?

21/05/08 - L'affare Drogba si complica per il Milan, ma in via Turati pare che sia già pronto un piano B per riuscire comunque ad aggiudicarsi un attaccante di livello per la prossima stagione. I nomi sono tre: Eto'o, Adebayor e...Shevchenko.

I primi due solleticano senz'altro maggiormente la fantasia del tifoso, ma sono anche i più difficili da conquistare sebbene il Milan non abbia ancora mollato la presa. Nemmeno per l'ucraino - ora il posto da extracomunitario è libero dopo l'addio di Serginho - sarà però una passeggiata: Galliani lo vuole solo gratis e Abramovich ancora non ha dato il proprio assenso alla trattativa.

In tal caso, comunque, c'è sempre il riscatto di Marco Borriello: non sarà Drogba, ma ha pur sempre segnato 19 reti in campionato ed è stato preferito ad Inzaghi per la nazionale. Il declassamento in Uefa obbliga tuttavia la società a dare la precedenza alle cessioni dei giocatori eccedenti: in primis Oliveira e Gilardino, dai quali si spera di ricavare circa 25 milioni.

da: www.goal.com