12 giugno, 2008

IL FALSO NEL BILANCIO ONESTO (segue)

Falsi in bilancio, Inter e Milan multate di 90 mila euro.

[IlMessaggero.it] Si è chiuso solo con una multa salata per le società e per i dirigenti coinvolti il processo sportivo per il presunto falso in bilancio di Milan e Inter. La Disciplinare ha messo così fine, comminando semplici sanzioni pecuniarie, all'annosa vicenda nata dalla denuncia-esposto sul cosidetto doping amministrativo attivata dall'ex patron del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara e relativa agli anni dal 2003 al 2005 (con la conseguente iscrizione al campionato 2005-06). Prima dell'avvio del dibattimento i deferiti avevano chiesto istanza di applicazione di sanzione, con conseguente pena ridotta. Il provvedimento non è pertanto impugnabile e la vicenda si chiude così. L'organo di giustizia della Figc ha comminato 90.000 euro di multa ai due club milanesi, 60.000 all'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, e la stessa cifra distribuita per i quattro dirigenti nerazzurri coinvolti: 20.000 euro a Riccardo Ghelfi, attualmente vicepresidente dell'Inter, e a Mauro Gambaro, all'epoca dei fatti contestati amministratore delegato; 10.000 euro per Gabriele Oriali, ex direttore tecnico ora dirigente del club di via Durini, e per Massimo Moretti, ex direttore generale. Ammenda anche per la Sampdoria (36.000 euro) e i dirigenti Giuseppe Marotta e Riccardo Garrone.

Dopo lunghe indagini erano stati passati al setaccio due stagioni per analizzare i presunti trucchi contabili adottati per la compravendita dei giocatori, come quello di Simone Brunelli, portiere passato dalle giovanili del Milan all'Inter e valutato, al tempo del trasferimento, tre milioni di euro. Sul filone milanese della più ampia vicenda del doping amministrativo aveva voluto far luce anche l'ex capo dell'ufficio indagini dell'era calciopoli, Francesco Saverio Borrelli. Il magistrato in pensione prestato al pallone aveva infatti lasciato in eredità tutto il fascicolo a Stefano Palazzi. Il superprocuratore ha però voluto aspettare che si completasse l'iter della giustizia ordinaria: perché in parallelo sulla vicenda scorreva il lavoro della procura di Milano, che proprio il 31 gennaio scorso, ribaltando la richiesta del pm Nocerino di processare Massimo Moratti e Galliani, aveva prosciolto le due società perché «il fatto non costituisce reato». Palazzi aveva però chiesto il giudizio sportivo, avviando i deferimenti lo scorso 4 febbraio. L'accusa era violazione dell'articolo 1, quello della lealtà sportiva per aver sottoscritto contratti «con abnorme e strumentale valutazione» scriveva il magistrato sportivo. Genoa, Udinese e Reggina e alcuni dirigenti dei club intanto sono stati deferiti dal procuratore federale alla commissione disciplinare nazionale per diverse vicende legate a plusvalenze false. In particolare sono stati deferiti il presidente del Genoa Enrico Preziosi, dell'Udinese Franco Soldati e della Reggina Pasquale Foti.

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