26 ottobre, 2005

EMPOLI 1 - MILAN 3

(34 PT) aut. Simic, (45 PT) Gilardino, (5 ST) Gilardino, (10 ST) Vieri.

Abbiamo giocato con Dida, Cafu, Costacurta, Simic, Kaladze, Seedorf (Vogel dal 39 ST), Pirlo, Jankulovski (Gattuso dal 15 ST), Rui Costa, Vieri, Gilardino (Kakà dal 22 ST).

Il tema tattico: il turnover logora chi non lo fa. Tredici punti nelle ultime cinque giornate con 6 gol dello scugnizzo Tavano, il terribile Empoli resta in gara per un tempo: fin tanto che ha gambe per raddoppiare e triplicare tutte le marcature a tutto campo, correndo a due o tre velocità più dei nostri. Carlone calca la mano, schierando la dodicesima formazione in dodici gare: emergenza vera dietro, con il capitano a riposo, più Nesta e Stam ancora in infermeria. Va di conseguenza il terzo gettone in otto giorni per il Professore. Impiegato poco (e mai nel suo ruolo), con Billy fa coppia centrale Simic, come solo a Bruges un paio d'anni fa (prova d'orgoglio in inferiorità numerica e magia-Kakà nel finale). Mezzora a ritmi esasperanti, peggio che mai. Manovra leziosa, movimento senza palla inesistente, supponenza di tocchi e tacchi e tunnel in salsa portoghese. Sul centrosinistra, Jankulovski si conferma sugli standard di mediocrità di domenica; sul centrodestra, Seedorf (come sempre nei teatri di provincia) visibilmente non ne ha voglia. Ci si attenderebbe una prova d'appello per lo svizzero e invece torna ad ansimare in regia Pirlo. Ma dopo l'illusione del vantaggio e i tre colpi da ko, non ci crede più nessuno con la maglia blu e il mercoledì di campionato finisce per premiare chi ha i ricambi buoni. Di lì al novantesimo è una sgambata d'allenamento, come in pineta a Carnago. A quel passo, persino il piedelento di Manuel sembra di un altro pianeta...

Gli episodi chiave: tutto in dieci minuti. Nella calma piatta, un fulmine a ciel sereno: al primo affondo dei padroni di casa, tiro da fuori area di Vannucchi, fiancata di Simic e palla nell'angolino opposto a Dida. Così va il calcio. Non basta: due minuti e lasciamo la corsia di destra aperta. Classico contropiede. Assist smarcante per Almiron, fiondata a botta sicura sul primo palo, ma c'è il Didone dei tempi belli a salvare partita e stagione... non fosse che, istanti dopo, la Juve infila il gol del vantaggio sulla Samp e vola avanti di 8: capolinea, si scende. Segue un quarto d'ora di apnea e cattivi pensieri. La rimonta dei ragazzi e la ripartenza del campionato si raccontano in dieci minuti. Il nostro biellese timido già al ventesimo aveva mandato segnali di vitalità e un avvertimento a Berti: pallone domato con il petto, spalle alla porta, piede perno e tocco di testa a seguire, palleggio di coscia e destraccio dal limite (fuori). Il pari arriva nell'unico minuto di recupero, Rui Costa apre la corsia a Kaladze che per una volta affonda e centra maliziosamente a filo d'erba. La zampata del Gila è puro stile Inzaghi: anticipo feroce sul difensore e puntatina dal basso in alto, con palla a sibilare sotto la traversa. Ossigeno. Cinque minuti di ripresa e Cafu gioca bene la sovrapposizione sulla fascia di destra, portandosi appresso il laterale di difesa: orizzonte spalancato per Rui Costa (50 assist in cinque anni), che crossa col compasso un pallone a centro area. Il Gila si alza in armonia e accarezza di testa, il tanto che basta per sfiorare la base del secondo palo. Ben atterrato Supergila! Il testimone del 9 Rossonero è solo tuo... e l'abbraccio a fondo campo (con Pippo in prima fila) non lascia margini di dubbio. Neanche il tempo di domandarsi come, e lo Zionero va in profondità sulla fascia, pennella a giro ancora per il Gila, che si traina a rimorchio difensore e Vieri: pallonata sul faccione e tutti a casa.

La tribuna di Steve: è nato un Supergila. La sesta vittoria consecutiva (+5 in media inglese) coincide con la prestazione più deludente del mese. Il turno infrasettimanale conferma che la nuova Serie A è un torneo a tre gironi: in alto, le solite note che pretendono al titolo (come sempre a inizio stagione... poi viene l'autunno, cadono le foglie e si frantumano i sogni tricolori); più sotto, un lotto di provinciali ricche che hanno i mezzi per puntare alla quarta posizione Champions (direi Fiorentina, Palermo e Sampdoria, salvo un rientro di Udinese e Roma); le rimanenti giocano un campionato a margine. Battiamo un Empoli di fascia alta, nel terzo girone di Serie A, e portiamo a casa tre punti di vanagloria. La gioia vera è ritrovare il Didone dell'Old Trafford, se è vero che prima nega il raddoppio e nel finale intercetta un altro fendente dalla distanza, che avrebbe riaperto i giochi. A partire dalle sue mani grandi si può costruire un sogno... Fino al rientro del Balon d'Or, testa e piedi li metterà il Gila. Messo alla gogna dai fogli rosa per due mesi, il flop del calciomercato per inciso viaggia sulla media dei 5 gol in 7 presenze. E' il prezzo da pagare per aver soffiato un talentino azzurro alla real casa sabauda... Da campione a brocco il passo è breve. Ma noi siamo il Milan. E Gila crescerà da Supergila, alla scuola di Pippo. Parola di Shevalover.

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