11 gennaio, 2006

BRESCIA 3 - MILAN 4

(15 PT) Seedorf, (31 PT) Inzaghi, (38 PT) Del Nero, (3 ST) Rui Costa, (15 ST) Di Biagio su rigore, (26 ST) Hamsik, (43 st) Rui Costa su rigore.

Abbiamo giocato con Kalac, Simic, Stam (Marzoratti dal 17 ST), Costacurta, Kaladze (Serginho dal 27 ST), Gattuso (Pirlo dal 30 ST), Ambrosini, Jankulovski, Seedorf, Rui Costa, Inzaghi.

Passiamo ai quarti di Coppa Italia, con qualche infamia e qualche lode: leit motiv della stagione. Si era favoleggiato, sul sito ufficiale, di una sfuriatona di Ancelotti dopo la prestazione imbarazzante nel secondo tempo di domenica sera. Pare non accadesse dal marzo del 2002, allorché perdemmo di brutto a Bologna. Se l'esito è quello del Rigamonti, c'è da dormire sonni poco sereni... Contro un avversario di categoria inferiore, sono bastate (di nuovo) poche stille di sudore del solito sublime Clarence a figurare da quasi fenomeni. Ci sono riusciti, come già all'andata, Rui Costa (prima doppia nel quinquennio rossonero, nonché quinta rete complessiva rifilata ai biancoblu) e il sempre intenso e adorato Pippo (250 gol in carriera). Disturba e non poco farsi raggiungere sulla parità a tre dallo stesso avversario. Identico, sinistro finale da pallottolliere di Milan-Parma. Galliani probabilmente ribadirebbe il concetto che, lui, il Milan lo vuole così. E Kaladze replicherà quasi piccato a chi gli fa notare che la difesa subisce ancora troppi gol (da polli): in fin dei conti "ne abbiamo segnati quattro e abbiamo passato il turno!". E' evidente che il virus ha penetrato i tessuti in profondità. Con questa mentalità non si va lontano, tanto meno a Paris. Urge una rifondazione, a cominciare dallo staff tecnico. In seconda battuta, si dovrà ritoccare la rosa. Quest'estate abbiamo preso un paio di granchi epocali: ciclicamente accade. Sospendo il giudizio sullo svizzero (misteriosamente evaporato a ottobre), ma sul ceco mi sento di pronunciare una sentenza definitiva: non ha classe né personalità. Per la cronaca, Vieri andrà a svernare in Côte d'Azur: vien da aggiungere, e chi se ne frega? Vorrei tuttavia tornare a sottolineare che con i 4,5 milioni di euri elargiti alla vecchia gloria neroblu (9 per i due anni, nelle intenzioni ferragostane) avremmo assicurato alla causa - giusto per fare un nome e un cognome - un laterale destro di ruolo come Massimo Oddo, che male non farebbe dacché Cafu ha preso volo e tangente per il Brasile. In quel caso, però, si reputava che la quotazione laziale di 5 milioni fosse spropositata per reimpossessarsi di un virgulto del vivaio. Già, il vivavio: quanto retrò... Sappiamo (semper Galliani dixit) che, al giorno d'oggi, "un grande club non può più permettersi di investire tempo e risorse sui giovani". Meglio investire danari sui campioni maturi e affermati, "per vincere subito". Sarà per ciò che Marzoratti (laterale destro di ruolo) vede il campo solo nell'ultima mezzora anche contro un Brescia che dopo un quarto d'ora è già fuori dalla competizione, mentre a Stam e Gattuso si infliggono rispettivamente 60 e 75 minuti di fatiche superflue (a tre giorni dallo snodo decisivo di Roma). A mio avviso, la morte del calcio.

Nessun commento: