23 settembre, 2006

CALCIO O FOOTBALL

Il dilemma del sabato pomeriggio è il seguente: ingrassare con il calcio di cadetteria o rifarsi il palato con il football di Premiership? Mi accontento di leggere il nome del fischietto a Torino. Per Juventus-Modena, hanno designato Tiziano Pieri: affari di famiglia. No grazie, cambio canale. C'è il derby di Londra, c'è il Balon d'Or in campo. C'è tutta un'altra poesia.

Questa è una partita di simboli: SW6. South West Six. Codice di avviamento postale. Sud-ovest di Londra. Quartiere di Fulham. La storia nasce qui, dove vivono benestanti signori, dove il Tamigi non si sente ma c'è, dove le luci si accendono presto, dove il tè non è un'opzione, dove derby è una cosa che conoscono bene. Se spedisci una lettera al Fulham Football Club scrivi Stevenage Road, London, SW6. Se la mandi al Chelsea, scrivi Fulham Road, London, SW6. In mezzo ci sono ottocento metri e non uno di più. Svolti un angolo, poi sempre dritto. Sei arrivato. Stesse case, stesse scuole, stessi giardini pubblici, stesse uscite della metropolitana. Due stadi: Craven Cottage e Stamford Bridge. Londra è una città che nel calcio non si stupisce di niente: con tredici squadre professionistiche, con milioni di tifosi, ha una serie infinita di partite tutte sue. Di incroci, di destini, di fan mischiati, di magliette che si sovrappongono, di sfide tribali che si ripetono. Allora si eccita e si sgonfia, si rieccita e poi si adatta. (...) Chi sta a Londra e non è accecato dal tifo sa che in fondo esistono solo due squadre e sono quelle vicine di casa, quelle con lo stesso codice di avviamento postale. Peggio per Nick Hornby e per tutti i suoi sodali che spingono l'Arsenal oltre il muro dell'anonimato. Anche questa non è una questione di scudetti e letteratura, né di sponsor miliardari o tifosi vip. E' così perché, nel paese dove il football è nato, si trova ancora qualcosa di incomprensibile: appartiene all'inconscio, al mito, alla leggenda. Alle famiglie: uno è tifoso del Chelsea o del Fulham non per appartenenza geografica, religiosa o sociale. Non è possibile. La squadra la sceglie il destino. In una casa si sta da una parte, in quella accanto si sta dall'altra. Il rivale non è nemico diverso, è avversario perché è uguale. E' una differenza enorme, è il letto di un fiume come il Tamigi dove scorre passione. Colori e sapori. E' come se ci fosse una sacca e dentro quella sacca una magia che va oltre lo spettacolo da vendere alle telecamere. Non serve il goal, va bene anche il lancio lungo con la spizzata di testa e chi s'è visto s'è visto. Lo show è un altro: quello che vive dentro la testa. L'onore, l'orgoglio, lo spirito di appartenenza, la sfida al vicino che vedi passare tutti i giorni, al parente che ha sbagliato sponda. Allora possono vincere quello che vogliono, i Gunners. Possono anche diventare un libro divertente e un film carino. Non sarà mai abbastanza. Così leggi e senti dire: «Chi sta fuori pensa che Londra sia una megalopoli piena di stadi da leggenda e di squadre di calcio irriducibili. Ma chi sta a Londra in testa ha il Chelsea e il Fulham. L'Arsenal sta a Londra come il Monza sta a Milano».
(Beppe di Corrado, su Il Foglio Quotidiano di sabato 23 settembre 2006).

Per la cronaca, l'ha svangata il Chelsea di Abramovich sul Fulham di Al Fayed. "Shevy" cerca ancora la migliore condizione e l'ha vista poco. Quando si smarca, non gliela danno. E' tutto un'altro sistema di gioco. Fatto di corsa e di atletismo, di dribbling, di cross e di tiri dalla distanza. E' il calcio delle origini. Quello che fa stare i bambini in strada col pallone incollato al piede fino a sera. Quello che noi abbiamo dimenticato come si gioca già molti anni fa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

BARCELLONA (Spagna), 31 ottobre 2006 - INTERVISTA A SAMUEL ETO'O

- Quand'era ragazzino, in Camerun, quali erano i suoi modelli?
"All'epoca in Camerun esisteva solo il Milan. Che squadra! Il trio olandese, il capitano (dice proprio così, ndr)... Lo sa che Baresi stava per diventare il nostro c.t.? Poi hanno scelto Haan. Per anni il Milan ha giocato il calcio migliore, è strano vederlo giù".
- La perdita di Shevchenko è stata grave.
"Per me Shevchenko ha sbagliato. Nel Milan giocano tutti a calcio, e per una punta questo è fondamentale perché le occasioni arrivano. Il Chelsea è molto arroccato dietro, e le due punte faticano".
- Abbiamo avuto la sensazione che Sheva sia un po' boicottato.
"Gliela confermo, ho molti amici al Chelsea, ci parliamo. Viene vissuto dallo spogliatoio come il cocco di Abramovich, e i passaggi puliti per fare gol non gli arrivano. Anche Drogba all'inizio ebbe lo stesso problema. Lo sa qual è il grande segreto del Barcellona? Nel nostro spogliatoio non c'è nessun figlio di puttana. E' raro".

da: www.gazzetta.it