29 giugno, 2007

IL SENATO

Quella strana votazione negata da capitan Maldini.

In principio fu Rino Gattuso a parlare bene di Antonio Cassano quando tutti si divertivano a parlarne male. Rino è fatto così: quando un ragazzo è in difficoltà, lui gli tende la mano. Poi, se non mette la testa a posto, la mano magari gliela stringe al punto da rompergliela. Rino e Antonio si sono conosciuti in Nazionale e Gattuso ha apprezzato il lato buono del carattere del barese: la franchezza, la lealtà, la voglia di fare gruppo. Così, un giorno ha pensato che sarebbe stato bello vederlo al Milan. Quando a Milanello si parla di una "testa calda", parte il coro: «Fatelo venire qui che lo mettiamo in riga». Qualcuno, di recente, lo ha detto anche a proposito di Adriano. Significa che quando le portte di Milanello si aprono, il gruppo è pronto ad accogliere chiunque. A patto che vengano rispettate le regole.

TRE COMPONENTI - Il problema, quindi, è faR spalancare il cancello di Milanello. Non basta che uno dei ragazzi della portineria schiacci il pulsante. No, nei casi importanti si segue la procedura eplicitata da Adriano Galliani: «Per gli acquisti particolari (grandi giocatori che rischiano di alterare gli equilibri dello spogliatoio - NdR) serve l'ok delle tre componenti: società, allenatore, giocatori». Dove per giocatori si intendono i senatori: Maldini, Costacurta (che da luglio sarà al fianco di Ancelotti), Gattuso, Ambrosini e poi Pirlo, Seedorf, Kakà e Inzaghi.

VETO TECNICO - Galliani ha detto che a gennaio furono i giocatori a bocciare Cassano. Ma come si svolse questa votazione? E, soprattutto, ci fu davvero? Il dubbio è lecito perché il 2 febbraio in un'intervista alla Gazzetta, Paolo Maldini la negò. Domanda: perché Galliani ha chiesto il suo parere e quello di Costacurta sull'acquisto di Ronaldo? Risposta: «Aveva paura che potessero esserci problemi nello spogliatoio. Ma qui i grandi campioni sono sempre ben accetti». Domanda: le ha chiesto un parere su Cassano? Risposta: «No». No. Parlando con altri giocatori (che preferiscono l'anonimato) c'è chi ribadisce il no del capitano e chi sottolinea che, a prescindere dall'ufficialità della votazione, lo spogliatoio non era favorevole. In realtà un no ci fu: quello di Carlo Ancelotti. Ma solo per motivazioni tecniche: a gennaio aveva bisogno di un finalizzatore, un cannoniere. Arrivò Ronaldo: 7 gol in 14 presenze. Quello che serviva al Milan per garantirsi la Champions 2007-08, prima della magica notte di Atene.

Dalla Gazzetta dello Sport di oggi.

1 commento:

TheSteve ha detto...

Parafrasando: vogliamo fare un volo di fantasia e immaginare la votazione del Senato sul Balon d'Or?

Maldini: contrario,
Costacurta: contrario,
Gattuso: favorevole con riserva,
Ambrosini: non ho idea,
Pirlo: non ho idea,
Seedorf: favorevole,
Kakà: favorevole,
Inzaghi: favorevole.

Diciamo 4 contro 4. E il computo lo spareggia il maiale di Reggiolo.