07 febbraio, 2008

IL BILANCIO ONESTO (segue)

Scudetti senza prezzo.

[Settimana.Sportiva.it] "Si segnala che negli ultimi tre esercizi gli utilizzi per coperture perdite ammontano a 247.755 migliaia". Questa esorbitante cifra è scritta nella nota integrativa del bilancio al 30 giugno 2007 dell’Inter depositato in Camera di Commercio. Il documento specifica che 26,5 milioni di euro, sul totale di 247,8 milioni, derivano da "abbattimento del capitale sociale". In pratica, la società controllata da Massimo Moratti (tramite la Internazionale Holding) ha speso in ciascuno degli esercizi 2004/05, 2005/06 e 2006/07 ben 82,6 milioni per ripianare le passività. Nell’ultimo di essi il rosso è ammontato a 206,8 milioni, in consistente aumento dai 31,14 dell’anno precedente quando era stata effettuata la plusvalenza di 160 milioni derivante dalla vendita dei marchi alla controllata Inter Brand. Nonostante ciò, l’Inter non ha problemi grazie alle consistenti disponibilità finanziarie del suo azionista di riferimento. Sempre nella nota integrativa si legge infatti che in "seguito al deficit patrimoniale al 30 giugno 2007, la società si sarebbe trovata nella situazione prevista dall’art. 2447 del Codice Civile se il socio di riferimento non avesse provveduto, successivamente al 30 giugno 2007, ad effettuare versamenti a completamento dell’aumento di capitale sociale già deliberato dall’assemblea dei soci del 22 giugno 2007 per l’importo complessivo di euro 70.670.903".

L’Inter presentava alla fine dello scorso esercizio un patrimonio netto negativo di 70,2 milioni. Il primo aumento di capitale è stato interamente sottoscritto e versato: nell’assemblea del 27 dicembre scorso è stato approvato un altro incremento di capitale di circa 100 milioni. Nella nota si sottolinea ancora che "è in corso di attuazione un ulteriore versamento di 35 milioni a copertura delle perdite in formazione". Inoltre Moratti "ha espresso la consueta volontà di supportare anche per il futuro, in caso di necessità, economicamente e finanziariamente la società". Riguardo al conto economico, i costi superano per 188 milioni i ricavi. Tra questi, vi sono 24 milioni di plusvalenze calciatori. Lo stato patrimoniale presenta un aumento dei crediti da 49,9 milioni a 75,2 milioni. Nonostante ciò, lo squilibrio rispetto ai debiti risulta di 348,4 milioni. Lo stato debitorio, ammontante a 423,7 milioni (424,4 milioni nel 2005/06) presenta l’importo più elevato di 144,3 milioni verso la Inter Brand per l’uso dei marchi. Tra gli 80,8 milioni di altre passività, vi sono 36,7 milioni riferiti "a una cessione pro soluto ad un primario istituto di credito di parte dei corrispettivi derivanti dal contratto di cessione" di diritti tv per la stagione 2007/08. Soldi già spesi dall’Inter, che presenta tra i ricavi la ragguardevole somma di 91,5 milioni per diritti televisivi. Infine, sull’applicazione dell’Irap sulle plusvalenze calciatori, l’Inter "ha ricevuto un avviso di accertamento a tali plusvalenze per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2002. Inoltre nel mese di luglio 2007 è stato notificato analogo accertamento sull’esercizio chiuso al 30 giugno 2003. L’Agenzia delle entrate ha accertato complessivamente maggiore Irap per euro 5,3 milioni più interessi e sanzioni per euro 2 milioni". La società ha presentato ricorso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Al tempo dei presidenti ricchi scemi si usava staccare un assegno e coprire il rosso annuale. Chi sgarrava passava la mano. Non erano tutte rose e fiori, c'era il nero, gli ingaggi pagati con gli assegni cabriolet, i mutui federali, i fidi bancari che anche allora significavano che i veri padroni della serie A erano le banche. Ma tutto era più trasparente e non si correva il rischio di scambiare un lupo per agnello.
danielone