07 marzo, 2008

SENATORI (segue)

Sheva, con 10 milioni si scappa dal Chelsea.

Un affare di famiglia. Nella notte dopo l'eliminazione, il presidente Berlusconi è tornato più forte e più chiaramente che mai sulla scelta di cuore («Voglio riprendermi Shevchenko») e ieri, davanti alle telecamere di Sky, anche Paolo Maldini ha fatto la sua dichiarazione di voto: «Sheva ha già fatto 200 gol per il Milan, quelli che hanno fatto bene per il Milan hanno sempre una porta aperta». La sera del 20 febbraio, dopo lo 0 a 0 all'Emirates contro l'Arsenal, Shevchenko salì sul pullman del Milan e andò a cena con i suoi ex compagni. In albergo, c'erano già i familiari ad aspettare. Adriana Maldini era seduta a tavola con Kristen Shevchenko.

Tante voci si sono diffuse subito dopo l'eliminazione del Milan dalla Champions e qualcuno parla di contatti fra la moglie dell'ucraino e agenti immobiliari: i due cercherebbero casa a Milano. In realtà, i due non hanno necessità immediata di un appartamento, visto che ne hanno conservato uno nella zona più elegante del centro. L'unica certezza, nella nebbia che ancora avvolge la carriera di Shevchenko, è che l'ucraino in nessun caso resterà a Londra. E non ci sono molte squadre, Milan a parte, per le quali abbia voglia di traslocare.

E non ci sono neppure molte offerte valide: due anni di Chelsea hanno sensibilmente ridotto il suo appeal, però anche il valore del suo cartellino è cambiato e questo per il Milan potrebbe essere un vantaggio. Perché quello che non si poteva fare per motivi economici dopo la finale di Atene si può fare adesso: Sheva potrebbe costare 10 milioni di euro, ed è stato ceduto per 45. I tifosi del Milan protestano perché non vogliono più giocatori «a fine carriera», come scrivono su molti siti, ma è difficile che Berlusconi in questo momento spenda 40 milioni per un attaccante: i messaggi dell'altra notte sono chiarissimi.

Nonostante le due stagioni di riposo più o meno forzato, causato in principio da Mourinho, poi dai suoi guai fisici, infine dalla eccezionale concorrenza (Drogba, Salomon Kalou, Anelka, Wright Phillips), l'ucraino si ritiene in ottime condizioni, e lo stesso pensano fisioterapisti e preparatori che lavorano con lui. Shevchenko si allena accanitamente, anche da solo quando non può farlo con le riserve del Chelsea: ieri ha sostenuto dei test di velocità e i risultati sono brillanti. Fisicamente, l'ucraino c'è. Il resto dovrà valutarlo il Milan, ma è chiaro che il ritorno a casa (così la famiglia Shevchenko considera Milano) è il desiderio più grande.

da La Gazzetta dello Sport di oggi.

Osservo con un occhio evidentemente interessato l'evoluzione recente della comunicazione mediatica sul tema che mi sta a cuore. A parte il tam-tam ogni giorno più insistente del foglio nazionale - ma si sa (ne sa qualcosa anche il povero Ordine) che la sponda rosa è quella buona - rilevo che il Senato di Milanello ha già iniziato a manifestare le proprie dichiarazioni di voto, come si legge sopra. Dico il Senato delle famose «tre componenti» di Galliani, quello del «veto tecnico», insomma quello che ha scagliato lontano il Balon d'Or un paio d'estati or sono. Ebbene, detto di Maldini (dichiarazione sommamente diplomatica, dichiarazione da prossimo dirigente non giocatore), riporto nei commenti una carrellata di opinioni rubate fra le righe. Ciò che conta è che oggi si trova il coraggio di pubblicare una verità che su questo blog si racconta da mesi: il presidente non investirà per ricostruire. E allora, per quale motivo dovrebbe essere Sheva l'eccezione alla regola di cinque anni di gestione al risparmio del club?

5 commenti:

TheSteve ha detto...

SEEDORF SU SHEVA, 07/03/08

Sul possibile ritorno di Shevchenko non può fare a meno di dire quello che pensa: «È giusto ed elegante che si parli di Sheva per quello che ha fatto per il Milan, però non credo che succederà, sono due anni che se ne parla... Ma se la cosa giusta per far tornare grande il Milan è Sheva, allora tornerà - aggiunge l'olandese -. Per me è un campione, riesce ad esprimere le proprie qualità ovunque. Con la giusta motivazione è ancora tra i migliori attaccanti del mondo».

ANCELOTTI SU SHEVA, 08/03/08

Tra gli acquisti più vociferati c'è anche quello di Andriy Shevchenko, ex che sta vivendo un'esperienza negativa al Chelsea e del cui ritorno ha parlato anche il presidente Silvio Berlusconi. Ancelotti posticipa però ogni discorso di mercato sull'ucraino a fine campionato. «Shevchenko? Non ha senso parlarne oggi: se ne può discutere alla fine della stagione. In generale, diciamo che quando interviene il presidente Berlusconi, parla sempre a ragion veduta», ha quindi concluso il tecnico rossonero.

AMBRO SU SHEVA, 10/03/08

Anche Ambrosini interviene sul dibattito della settimana: Shevchenko sì o Shevchenko no? «Lo accoglieremmo a braccia aperte: Andriy è un amico e poi credo che avrebbe le motivazioni giuste per tornare grandissimo. In ogni caso è presto per pensare a queste cose, si vedrà».

Anonimo ha detto...

BERLUSCONI SU SHEVA, 10/03/08

Queste le dichiarazioni del presidente Berlusconi sul mercato: "Ronaldinho non è mai stato un nostro obiettivo perchè abbiamo sempre ritenuto che non sarebbe il compagno ideale per giocatori con caratteristiche di candore, freschezza e trasparenza come Pato e Kakà. Credo che il Milan dovrà puntare a rafforzare il reparto difensivo e trovare un grande centroavanti potente fisicamente. Shevchenko è un giocatore che sta bene fisicamente e che è ancora nel nostro cuore e in quello dei tifosi rossoneri."

da: www.acmilan.com

TheSteve ha detto...

MA ORDINE NON MOLLA...

IL TESORETTO DEL NUOVO MILAN: FLAMINI E ALTRI DUE FUORICLASSE.
12 marzo 2008 - E il tifo milanista rimise la spina. Dopo una settimana di tormenti e delusione diffusa, dovuti non tanto all’eliminazione dalla Champions, vissuta invece con garbo e stile, quanto ai progetti di basso profilo attribuiti al presidente Silvio Berlusconi. La scossa è arrivata lunedì sera, dagli schermi di Antenna 3, la trasmissione Lunedì di rigore collegata in diretta con Arcore e col presidente del Milan a cena con Umberto Bossi e reduce «dall’angoscia per la compilazione delle liste». Il suo intervento, scandito da un mare di e-mail alla tv lombarda, ha consentito di far piena luce sul potenziamento del Milan finito anche sulle cronache politiche del Corriere della Sera. «Io e Fedele Confalonieri abbiamo in effetti discusso dell’argomento ma in una chiave diversa. Ci siamo detti: per la prossima stagione, magari riducendo la rosa, dobbiamo puntare su dei fuoriclasse» il primo chiarimento di fondo. Che è un avviso ai naviganti: Berlusconi ha detto basta agli acquisti di basso profilo e spalancato le porte invece all’arrivo di campioni. L’attivismo del Milan, improvviso, per tesserare il centrocampista Flamini dell’Arsenal, a parametro zero (ha rifiutato l’anno scorso lo stipendio da 2,5 milioni) è una conferma solenne. Sono attesi ricambi di qualità anche là dove c’è piena soddisfazione dei titolari.
Secondo punto: senza fare nomi, il presidente del Milan ha scolpito i bisogni tecnici della squadra: «Dobbiamo rinforzare la difesa e dotarci di un centravanti di grande prestanza fisica». Per la prima esigenza, il nome, scontato, di Zambrotta in arrivo dal Barcellona, non è l’unico: quando Berlusconi parla di difesa, allude anche al ruolo del portiere. Dida è in partenza (si parla di rescissione del contratto), Kalac può essere confermato come secondo, da arruolare il terzo, Fiori è all’ultima stagione. Per il centravanti l’indicazione è qualcosa di più di un identikit: CANCELLATO IL NOME DI SHEVA nei confronti del quale Berlusconi continua a ripetere «affetto e stima», si punta invece su un panzer, del tipo Toni per intendersi, Drogba oppure Gomes dello Stoccarda. Anche l’illusione di recuperare all’attività Ronaldo sembra spazzata via dal pessimismo cosmico dello stesso Ronaldo rientrato ieri pomeriggio a Milano, accolto all’aeroporto dal dirigente Leonardo. L’ultima visita di controllo a Parigi è andata bene ma neanche i chirurghi francesi immaginano un ritorno di Ronie nel calcio europeo. Terzo punto: il tesoretto. «Anche se non dovesse arrivare la qualificazione in Champions, un tesoretto da qualche parte lo si trova» la risposta-garanzia del presidente del Milan che vale quanto un assegno in bianco per Galliani e Braida. Quarto argomento: la politica sportiva del prossimo governo. «Sarà in controtendenza rispetto alle scelte del governo della sinistra» l’assicurazione di Berlusconi. Musica per le recchie di Juve, Inter, Juventus, Roma e naturalmente Milan.

da: www.ilgiornale.it

Anonimo ha detto...

LEONARDO SU SHEVA, 13/03/08

Il dirigente del Milan Leonardo non parla apertamente di un ritorno in rossonero di Shevchenko ma ammette che l’attaccante ucraino a Milanello è considerato uno di famiglia. Queste le parole del brasiliano riportate dalla Gazzetta dello Sport: «Andriy è uno di casa, ha fatto tantissimi gol nel Milan, questa società tiene molto ai legami e alla sua storia. E Sheva fa parte della storia del Milan».

Anonimo ha detto...

GATTUSO SU SHEVA, 13/03/08

«Non so cosa voglia dire rifondazione, magari può bastare anche cambiare solo quattro o cinque giocatori - dice il centrocampista del Milan -. La verità è che in questi anni abbiamo vinto tanto e che ora che i risultati sono stati un po' deludenti la società cerca anche qualcosa di nuovo. Il ritorno di Shevchenko? In questi due anni ho sentito che noi non lo volevamo riportare a casa... Ma se la dirigenza vuole fare qualcosa lo fa e se adesso sta pensando di riprendere Sheva e pensa che Andriy possa essere un aiuto importante ben venga. Noi dal suo ritorno possiamo solo guadagnarci, in questi due anni non è riuscito a esprimere il suo valore e se sarà richiamato al Milan verrà con una voglia incredibile, con uno stimolo che può solo farci bene».

da: www.sportal.it