22 febbraio, 2008

IL CHIODO FISSO DI ORDINE

La scelta di vita di Sheva: Riprendetemi.

[IlGiornale.it] Sheva ha un chiodo fisso. Si chiama Milan e continua a martellare amici, conoscenti, dirigenti, ex sodali, nel tentativo disperato di rientrare a Milanello. «Io penso sempre al Milan» detta all’intervistatore televisivo di turno. In concreto fa molto di più: passa l’intera serata del martedì a cena con i suoi ex compagni, detta alcune «dritte» calcistiche sull’Arsenal non molto ascoltate e il mercoledì notte, dopo la sfida dell’Emirates «s’inbuca» sul torpedone rossonero per tornare nella city londinese. Nell’estate del 2007 Sheva si presentò ad Arcore, parlò ripetutamente con Galliani, non se ne fece niente per la cifra reclamata dal Chelsea e per la tiepida accoglienza registrata nello spogliatoio. A Miami, durante le vacanze estive, incontrò Maldini e Nesta, ma non ebbe il coraggio di affrontare lo spinoso argomento. «Altrimenti - fece sapere il capitano - gli avrei spiegato senza problemi il mio punto di vista». Adesso, con Ronaldo sotto i ferri, due pareggi senza gol di fila (Parma e Arsenal), e un mercato tutto da impostare, Sheva torna all’assalto. Vuole chiudere la carriera al Milan e fermarsi a Milano. E l’inglese per i figli? Già studiato. Per preparare il terreno scrive un editoriale sulla Gazzetta dello Sport, tiene contatti con altri cronisti amici e sul proprio stato fisico rassicura: «Con Milanlab tornerei in forma nel giro di tre mesi». Evidente: le notizie di stampa sull’interesse per Drogba lo fanno diventare pazzo. Pazzo di gelosia. Al Chelsea nessuno lo considera più, Adriano Galliani per il momento resiste alle pressioni: non sbatte la porta in faccia ma non sottoscrive nemmeno garanzie. C’è il nodo dello status giuridico (extra-comunitario) da sciogliere. «Adesso vediamo»: con questa frase il congedo nella notte di mercoledì tra il Milan e Shevchenko.

Una settimana da incubo, quella del nostro tele-ubiquo tamburino fuggè. Prima si prende del «BURATTINO» in diretta nazionale Mediaset, niente meno che dalla Vergine di Jesi. Poi vola a Londra, e inciampa di nuovo nel Balon d'Or... adirittura, deve subire l'onta di un editorale a firma Shevchenko in prima pagina del foglio rosa! E io che so', nu fetende? avrà garrito. Allora che fa, sbotta d'invidia e va a raschiare gli ultimi, estremi, sospiri esalati dalla sua storica Gola Profonda (per gli appassionati del genere splatter, consiglio di riprendere in archivio il filone Senatori) e schizza ancora un po' di letame. Qua sopra, eccolo di nuovo a imbrattare una pagina col profilo del mendicante, reietto, in cerca di un riparo asciutto per l'età del tramonto: disgustoso, ma anche profondamente autobiografico. È l'auspicio e un augurio sincero, pronunciato col cuore da Shevalove.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

MILAN, BALLOTTAGGIO DROGBA SHEVCHENKO ADEBAYOR BENZEMA

22 feb 2008 - E' cominciato il dopo-Ronaldo. In ballottaggio quattro grandi bomber, tutte punte centrali: Drogba, Shevchenko, Adebayor e Benzema.

Il grave infortunio di Ronaldo costringerà il Milan a tornare sul mercato per cercare "un quarto attaccante" di livello. A confermarlo è l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, al suo ingresso negli uffici della Lega Calcio. "Di mercato non ne parlo fino a metà maggio - ha spiegato Galliani come riferito da Milan Channel - ma posso dire che, con Ronaldo fuori, ci serve un altro attaccante. Anche se ci sono Pato e Gilardino, una quarta punta occorrerà sicuramente".


L'amministratore delegato milanista preferisce non sbilanciarsi sul possibile colpo di mercato ("Mi dispiace, nomi non ne faccio"), ma a chi gli propone Drogba, Shevchenko, Adebayor e Benzema risponde così: "Vanno bene tutti e quattro". Per Galliani, l'arrivo di un'altra punta non creerà difficoltà nello spogliatoio rossonero: "Meglio avere problemi di abbondanza che di sofferenza. Tutte le grandi squadre vivono questa situazione. Bisogna sempre avere quattro attaccanti, perchè se poi si fa male qualche giocatore che fai?".

da: qn.quotidiano.net

Anonimo ha detto...

Ordine, la cui carriera è uscita da un cono di mediocrità da quando si è prestato a fare da gola di Galliani, è ormai maturo per essere ricusato anche dai suoi padroni.Tramontano gli adulatori intelligenti, figuriamoci i lecchini.
danielone