02 aprile, 2008

SENATORI (segue)

Sheva vuole il Milan, un ritorno con rebus.

[Gazzetta.it] Ripartire, questo è sicuro. Ma se sia possibile e soprattutto utile ripartire dal Milan, nemmeno lui lo sa. Andriy Shevchenko si allena con le riserve del Chelsea, ogni tanto lo portano in panchina e non è certo questo la vita che voleva scegliendo Londra. Una stagione fa, l’attaccante ucraino non se l’è sentita di chiedere di essere lasciato andare: Abramovich aveva speso 45 milioni di euro per averlo e un anno non bastava a azzerare tutte le aspettative. Adesso è diverso. Due stagioni, poche partite, pochi gol. Sheva a Londra non è mai stato Sheva, forse soltanto per un mese. L’avventura è finita nella dimenticanza generale. E dopo tante chiacchiere dei tabloid, anche l’indifferenza e il silenzio sono una cosa buona per l’ex Pallone d’oro. Soprattutto, permettono un affare che quasi certamente si farà. Perché lo vuole Berlusconi e perché il Chelsea non sembra intenzionato, a questo punto, a chiedere cifre comparabili con quella spesa per portare l’ucraino in Inghilterra. Se non ci saranno sorprese, Shevchenko sarà liberato praticamente a costo zero. Poi vedrà se il Milan lo vuole davvero e il Milan non è soltanto Berlusconi.

Andriy a 31 si sente integro, pieno di forza e di motivazioni. In effetti, è difficile pensare che non ne abbia un campione che per due stagioni si è ritrovato ai margini di un club che per almeno due anni lo aveva corteggiato con insistenza. Le motivazioni ci sono, perché Shevchenko ha voglia di giocare e anche di dimostrare di poter dare tanto. Sa di non essere più quello di quattro anni fa, ma questo è comprensibile. Dunque, armato di stimoli e di nuove consapevolezza vorrebbe tornare a Milano, ma solo se saprà che a Milano lo vogliono. Non ha nessuna intenzione di infilarsi in un altro vicolo cieco, con un altro allenatore pronto a fargli la guerra. Questo vorrà chiarire appena il fair play di una stagione ancora in corso, anche se non per lui, gli permetterà di parlarne con Ancelotti. Ma Ancelotti non è contento di riaverlo. Ha dubbi sulle sue motivazioni e anche sulla sua utilità tattica. Per il 2008-2009 punta ovviamente su Pato e alla società ha chiesto un attaccante diverso. Forse le ultime dichiarazioni su Sheva sono state fatte anche per ricordare al club che il ritorno dell’ucraino non dovrebbe chiudere la campagna attaccanti, ma resta il fatto che sono state dichiarazioni piuttosto pesanti.

Shevchenko aspetta, ormai è abituato, poi quando sarà il momento chiederà. Tornare a Milano è un rischio anche per lui: ridursi l’ingaggio non sarà un problema, rinunciare al numero 7, sulle spalle di Pato, neppure. E Shevchenko ha sufficienti energie per ricominciare daccapo: le partite che continua a giocare con la nazionale ucraina sono la dimostrazione di un’efficienza fisica ritrovata e di un sentimento del gol conservato. Ma Milano-bis resta un rischio, perché Shevchenko potrebbe trasformarsi nell’ideale capro espiatorio se la stagione della squadra andasse ancora storta. Eppure Andriy è disposto probabilmente a correre il pericolo e ad accettare la freddezza iniziale dei tifosi. L’unico rischio che non vuole correre è di tornare e casa e scoprire che nessuno lo vuole. Dopo due anni di nulla, ritrovarsi a Milanello per piombare in un’altra battaglia di nervi sarebbe la peggiore delle beffe. Tanto varrebbe ripartire da zero. Altrove, ma veramente altrove.

Ora che il Boia di Reggiolo è uscito allo scoperto, cade il velo dell'ipocrisia di due anni e le miserevoli verità del popolo bue si mostrano finalmente per quello che son sempre state. Lo scenario che dipinge oggi il foglio rosa (la sponda buona del Balon d'Or, come ha ben imparato il povero Ordine) è agghiacciante ma del tutto verosimile: a queste condizioni, se pure a malincuore, per Sheva (e per Shevalove) meglio chiudere col Milan. Per sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ANCELOTTI FURIOSO, 02/04/08
di Carlo Pellegatti

E' chiaro, oggi, che Ancelotti non gradisca il ritorno di Shevchenko: lo ha detto a chiare lettere sabato, dopo avergli dato del traditore alle Iene, il giorno prima. Ma soprattutto il tecnico si augura che la società, che pure lo ha accontentato aumentando i tempi e le cifre del contratto, segua i suoi desideri per quello che riguarda il mercato prossimo. In caso contrario, potrebbe esserci anche la possibilità di un clamoroso addio, con l'anticipata investitura di Costacurta, che da tempo il presidente Berlusconi ha designato come suo successore. Oppure, vista l'inesperienza, Billy potrebbe inizialmente affiancare Donadoni (il cui posto, in nazionale, sarebbe occupato dal ritorno di Lippi).

da: www.sportmediaset.it